NAPOLI-FROSINONE FINO ALLA FINE
La conferma arriva anche dalla 24a giornata: per il primato è corsa a due, le altre possono pensare soltanto ai play-off. Napoli e Frosinone a braccetto: perdono insieme, vincono insieme. Il +4 viene blindato da Calaiò e Trotta, un gol per tempo utile a piegare un Gela poco pratico. Faticano i ciociari per aver ragione del Martina, ma per inchiodare Simonelli in zona play-out a Iaconi basta una prodezza di Ginestra. In un fazzoletto di sei punti ci sono cinque squadre che lottano per tre posti utili a disputare gli spareggi del post-season. Ghiotta occasione sprecata per Sangiovannese e Grosseto, che non vanno oltre il pari casalingo imposto dalle coriacee Juve Stabia e Foggia. I ragazzi di Braglia si illudono con Caleri, prima che Castaldo riporti in equilibrio la partita dando ossigeno ad una squadra che non smette di credere nella salvezza diretta. Agli uomini di Benedetti manca soltanto il gol, che contro un Foggia pratico e determinato proprio non arriva. Auguri al patron Piero Camilli per la sua 200ma partita da presidente grossetano, ma a rovinargli la festa è la Torres, che vincendo si porta al quarto posto e supera gli stessi maremmani. A Tozzi Borsoi ed Evacuo basta mezz’ora per stendere un Lanciano alla deriva. I sardi sono ormai un rullo compressore e, favoriti dal calendario, possono fare un pensierino anche al podio. I frentani, da parte loro, dovranno lottare disperatamente per evitare i play-out, ma con una difesa del genere è difficile essere ottimisti. Non è al riparo da brutte sorprese il Pisa, che impone il pari alla Lucchese e resta a galla. L’esordio di Ferruccio Mariani è positivo, perché con una Lucchese così un punto è oro colato. Eddy Baggio, che troppo spesso Toma aveva tenuto in naftalina, ha replicato a Masini per un pari che tiene i rossoneri a tre lunghezze dagli spareggi promozione, due in meno del Perugia che pareggiando in casa contro la Massese ha segnato il destino del suo tecnico Patania. L’allenatore siracusano, con il materiale umano avuto fra le mani, non è riuscito a dare un’identità ad una squadra che ha costruito il suo miracolo di inizio stagione sulle ali di un entusiasmo venuto progressivamente a mancare, ma che è stato rimpiazzato da importante mosse sul mercato della società. Alla fine del torneo mancano dieci partite, e tutto può ancora succedere. Dal Manfredonia alla Pistoiese nessuno può sentirsi al sicuro, anche se proprio i risultati di queste due squadre hanno inciso sugli equilibri della graduatoria. Vincendo a Chieti, i sipontini si preparano a sfidare il Napoli come meglio non potrebbero. La salvezza è ormai alla portata, e basterà mettere un altro po’ di fieno in cascina per restare fra le grandi. E dire che in Abruzzo non è stato facile: i padroni di casa si erano portati in vantaggio con Virdis, su calcio di rigore, prima di subire la rimonta firmata Vadacca (che D’Adderio ha tenuto in panchina per troppo tempo) e da un’autorete di Pomante, arrivata poco dopo che gli stessi teatini avevano fallito la trasformazione di un calcio di rigore. Risultato: Chieti (quindicesima sconfitta stagionale) all’inferno, Morganti dimissionario e Manfredonia che si coccola tre punti di platino. Pari e patta, senza particolari emozioni, fra Acireale e Pistoiese. Tedino "brinda" al suo ritorno in Toscana con una gara senza reti e con poche emozioni, ma in fondo, anche per demeriti altrui, l’ultimo posto sembra ormai un pericolo scongiurato. IL PROSSIMO TURNO – Trasferte "sintetiche" per Napoli e Frosinone, di scena a Manfredonia e a Castellammare di Stabia. Il clou è Grosseto-Torres, un vero e proprio spareggio per la zona play-off. Sangiovannese a Martina, possono approfittarne Lucchese e Perugia visto che Chieti e Pisa sono avversari tutt’altro che insuperabili. Incroci pericolosi per la zona salvezza: Gela-Acireale, Lanciano-Massese e Foggia-Pistoiese ci diranno di più sugli equilibri della parte medio-bassa della graduatoria.