NAPOLI-INTER: CORAZZATA PREDESTINATA

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Serata da batticuore e Napoli sa, che quando i riflettori si accendono e l'avversario ha un curriculum (e non solo) più che invidiabile, il Vesuvio a confronto del San Paolo diventa una cella frigorifero. E' giusto che sia così perchè Fuorigrotta sa vestire bene in serate del genere portando sulle gradinate il massimo del limite. Inoltre, meglio rimarcarlo, il momento è sempre un pò teso: dopo i fatti di Udine, il pubblico napoletano è sotto tiro e l'Osservatorio aspetta solo uno starnuto senza mano di educazione per bloccare tutte le trasferte e gettare la chiave fino a Giugno; situazione, però, che non scoraggia chi domenica sera una contestazione civile vorrà portarla avanti, che siano fazzoletti bianchi o maschere ironiche non ha importanza, ciò che conta è il messaggio recepito.Eppure qualcosa sembrava muoversi: l'idea di venti arbitri fissi esclusivamente per la massima serie in un sorteggio libero spacca la Serie A temendo uno "screditamento" dell'Aia senza contare che, a conti fatti, sorteggio libero o designazione se gente come Morganti, Damato, Orsato e rispettivi compagni di giochi sono scarsi poco cambia, i guai arriveranno  lo stesso.Meglio concentrarsi sulla sfida reale, quella del pallone che rotola perchè nonostante la missione illusionistica mediatica nel far credere che Milan e Juventus fossero davvero le antagoniste dell'Inter, la verità porta alla luce che solo uno spostamento del Barcellona dalla Liga alla Serie A possa permettere determinati titoloni. Paura no, rispetto si perchè l'arma del ciuccio è stata proprio questa: umiltà, quell'umiltà capace di far credere a tutti che il Napoli voli altissimo mentre, in realtà, il volo è più razionale, deciso e progettuale come giusto che sia e anche di fronte ai giganti le ali si spiegano, è questa la soglia della magia soprattutto se, nel giorno dedicato agl'innamorati, il tempio del pallone partenopeo è preferito a una cena sentimentale.

 

Inter. Parole chiare e coincise: Forza fisica devastante, tecnica sopraffina, velocità e senso del gol disarmante. Questa è l'Inter, la squadra più forte del torneo e unica pretendente allo scudetto, per quanto lo si possa negare. Forse, l'unico difetto sta proprio nella tattica: spesso i neroazzurri sembrano arruffoni e poco oleati nei meccanismi rendendo il gioco troppo compassato e bloccato fino all'esplosione dell'individualità. 4-3-3 per Mourinho, uno giusto al posto giusto perchè completa il tutto con la giusta faccia tosta del comunicatore razionale. Ritmo normale, a tratti lenti o veloci, squadra stretta compattandosi centralmente per aprire brecce laterali, difesa piuttosto bassa in modo tale da sfruttare le discese a fari spenti. Maicon e Santon diventeranno dei turbini sulle due corsie mentre la zona centrale propone fisicità e rapidità; centrocampo tecnico, intelligente e muscolare con il trequartista a fare da anello di collegamento con l'attacco. Appunto, l'attacco, che gode di un animale d'aria di rigore e una gazzella spietata. C'è ancora un'altra ipotesi: Sneijder potrebbe rientrare nei tre di centrocampo dando spazio al trio Eto'o-Milito-Pandev, soluzione possibile ma troppo spregiudicata. Ma Mourinho ha deciso, fuori Eto'o. Indisponibili. Chivu, Stankovic, Materazzi

 

Formazione (4-3-1-2) Julio Cesar (12); Maicon (13), Lucio (6), Samuel (25), Santon (39); Cambiasso (19), Thiago Motta (8), J. Zanetti (4); Sneijder (10); Pandev, Milito (22)     Panchina: Toldo; Cordoba, Mariga, Quaresma, Muntari, Balotelli, Eto'o.    All. José Mourinho

 

Ballottaggi: Eto'o 70% – Pandev 30%; Thiago Motta 60% – Muntari 40%

 

Napoli. Lo scippo di Udine è ormai alle spalle, non per Christian Maggio e per chi si è visto prima strappare l'onore dall'arbitro Damato e macchiato nell'animo da un branco di scalmanati che con il calcio non c'entra assolutamente niente. Mazzarri, comunque, non cambierà lo scacchiere: 3-4-1-2 con semplici rimpiazzi. Gruppo compatto votato al contropiede, difesa alta e ritmo caricato a molla; non ce la fa Lavezzi, Mazzarri teme ricadute. Denis ancora titolare; Hamsik sarà l'osservato speciale mentre Zuniga si gioca le sue chance al posto di Maggio; Aronica dovrebbe essere preferito a Dossena per controllare Maicon mentre Grava resterà nei tre di difesa garantendo un po' di velocità. Occhio alle palle inattive e ai contropiedi veloci così come sarebbe meglio evitare terrificanti uno contro uno accorciando l'intera squadra appena possibile mentre il Napoli potrà contare sulla maggiore rapidità in mezzo e alla continua mobilità del reparto avanzato; importante sarà il lavoro dei due esterni così come quello di Gargano al centro. Meglio evitare la marcatura a uomo e controllare la velocità avversaria con un gioco a zona. Indisponibili. Maggio (squalificato), Santacroce

 

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (26); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Grava (2); Zuniga (16), Gargano (23), Pazienza (5), Aronica (6); Hamsik (17), Denis; Quagliarella (27)     Panchina: Iezzo; Rinaudo, Dossena, Cigarini, Bogliacino, Hoffer, Rullo   All. Walter Mazzarri 

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