Napoli-Milan 16-11-52 (4-2)

Dopo i primi tre scudetti nella preistoria del calcio italiano ( 1901,1906,1907 ), il Milan visse un lungo periodo di aurea mediocrità, senza più rivincere il titolo fino al 1951 quando, rinforzato dal famoso trio svedese denominato ” Gre-No-Li ” ( Gren, Nordhal e Liedholm ), si laureò campione con un solo punto di vantaggio sui cugini dell’ Inter che, si riscattarono nei due anni successivi, conquistando lo scudetto nel 1952 e nel 1953. Dal secondo dopoguerra in poi comunque, in linea generale, il Milan è stato una presenza fissa ai vertici del calcio italiano. Il Napoli edizione 1952 -1953 vedeva alla presidenza il mitico Comandante Achille Lauro che, non badò a spese al calciomercato, acquistando nientepopodimeno che, il sogno proibito di tutta l’ Italia calcistica, ovverossia lo svedese Hasse Jeppson dall’ Atalanta, per la strabiliante ( per l’ epoca  ) cifra di 105 milioni ( 75 andarono alla società bergamasca e 30, depositati in Svizzera al giocatore ). Per la prima volta nel ” Bel paese ” si era sfondato il muro dei 100 milioni di vecchie lire. Fu automatico soprannominare l’ attaccante scandinavo ” Mister 105 milionI “. Quando poi, per la prima volta gli fu fischiato a favore un fallo, un tifoso particolarmente spiritoso urlò : ” E’ caduto ‘o banco è Napule ! “. Quella però fu anche l’ estate in cui sbarcò a Napoli, per restarci poi per tutta la vita l’ altrettanto mitico Bruno Pesaola, già noto come il ” Petisso ” ( il piccoletto ). La sontuosa campagna acquisti portò all’ ombra del Vesuvio anche un’ ala di buon rendimento come Giancarlo Vitali. Pur non lottando mai veramente per lo scudetto, il campionato degli azzurri fu senz’altro positivo, con un quarto posto finale a sei punti dall’ Inter ( la vittoria ne valeva due ). Una delle gare più entusiasmanti dell’ anno fu di certo quella che si disputò al vecchio ” Vomero ” ( oggi ” Collana ” ) il 16 novembre 1952, per l’ appunto contro lo spauracchio Milan. La settimana precedente il match fu piuttosto turbolenta, con le dimissioni presentate dal tecnico Eraldo Monzeglio, risentito per un’ intervista rilasciata da Lauro che, lo riteneva unico responsabile delle scelte operate sul mercato. Don Achille però, ben conoscendo il suo valore, non ci pensò due volte a respingere i propositi d’ addio dell’ ex campione del mondo. Lo scampato pericolo di un improvviso cambio in panchina, evidentemente rigenerò tutto il clan azzurro è, i risultati di videro nella gara contro i più quotati rossoneri. Le squadre che scesero un campo quel giorno furono : Napoli con Casari, Comaschi, Vinyei. Castelli, Sessa, Granata. Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei e Pesaola, Il Milan rispose con : Buffon, Silvestri, Zagatti. Annovazzi, Travagnin, Celio. Burini, Gren, Nordhal, Liedholm e Frignani. La partita, dopo un primo tempo equilibrato ( vantaggio azzurro con Jeppson al 9° annullato da Nordhal al 35° ), espolose nella ripresa. In soli sedici minuti, uno scatenato Napoli realizzò ben tre reti, ancora con Jeppson al 54°, con un autogol di Zagatti al 63°, e con il ” Fornaretto ” Amadei al 70°. Ad un minuto dalla fine andò ancora a segno Gunnar Nordhal, rete che rese un po’ meno amara la sconfitta per i meneghini. Il duello fra i principi dei cannonieri Jeppson e Nordhal si concluse quindi in parità ( una doppietta a testa ) ma, il punteggio finale, un un ” Vomero ” in delirio recitò : Napoli 4 – Milan 2. A fine partita, sopraffatto dall’ emozione, il buon Monzeglio svenne fra le braccia del medico sociale Zontini. Se Lauro non avesse respinto le sue dimissioni, come avrebbe potuto vivere una simile emozione ?

Il Napoli conduce complessivamente per 28 successi contro 25, con 23 pareggi ma, gli ultimi tre incontri  hanno visto il Milan vincere. Visto come sono andate le partite di Champions, ci auguriamo il ripetersi dei medesimi esiti Domenica sera. Vai Napoli !!!

EMANUELE OROFINO

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