Padre padrone

Annata disgraziata per il Napoli, stagione che molto probabilmente vedrà gli azzurri non qualificarsi per nessuna competizione europea, stagione segnata da tanti errori commessi da tutte le componenti del Napoli calcio a cominciare dal padrone Aurelio De Laurentiis. Ad inizio anno il presidente De Laurentiis ha scelto Garcia, allenatore lontano dal calcio che conta da anni, poi le scelte sbagliate sulla guida tecnica sono continuate con Mazzarri e Calzona. L’errore, però, è a monte, cioè non aver trattenuto Spalletti, andato via per gravi incomprensioni proprio con De Laurentiis. Il presidente, negli ultimi tempi, è davvero molto cambiato, prima era il proprietario che vigilava e lasciava andare, molto spesso fuori Italia per motivi di lavoro, quest’anno, invece, è stato quasi sempre presente addirittura a Castel Volturno per seguire gli allenamenti. Ciò delegittima l’allenatore e il direttore sportivo, visto che la presenza del presidente potrebbe significare scarso impegno in sua assenza, in realtà il direttore sportivo azzurro Meluso sembra più un uomo di facciata che un uomo d’azione. Giuntoli è andato via per seguire la sua passione, ma era la persona che faceva da intermediario tra le ire del presidente e i giocatori e l’allenatore, ora De Laurentiis è il padre padrone di tutto, agendo in prima persona su tutti gli aspetti. Così facendo gli allenatori avvertono questa presenza così ingombrante, i calciatori si sentono in difficoltà essendo osservati dal capo in qualsiasi momento. Insomma un presidente così presente è normale che non attragga allenatori che amano agire in autonomia, ma nemmeno calciatori dal carattere più forte e determinato, magari in un primo momento, come fatto con Spalletti, De Laurentiis si defila per poi tornare alla carica più forte di prima. Nelle sue ultime dichiarazioni il presidente ha parlato di rifondazione sotto tutti i punti di vista sia tecnico che dirigenziale, ma il cambiamento deve avvenire anche ai vertici della società in quanto il Napoli è al momento un’impresa familiare e come tale viene gestita, concetto arcaico nel calcio moderno, De Laurentiis, a suo dire innovatore, dovrebbe capire questo in primo luogo.

 

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