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Saranno in tanti adesso a parlare e a scrivere col senno di poi, dopo questa sconfitta maturata in una delle gare più importanti della stagione. E non può che essere così. Un tecnico che manda in campo una squadra frutto di scelte spesso impopolari, può zittire i detrattori solo quando riesce a vincere, altrimenti è costretto a subire le lamentele di chi ritiene i suoi successi frutto più del caso che della bravura. E' ovvio che finchè "di riffa o di raffa" si riesce a vincere, nessuno può recriminare, nè sul rozzo gioco basato sui lanci lunghi che fa il Napoli nè su nient'altro, poiché il risultato arriva e a nessuno importa come. Del resto, il non-gioco è una prerogativa di molte squadre di questo campionato, stando ai commenti di molti colleghi che osservano le altre partite di B. Escluso il Genoa, certo, che dimostra ancora una volta di avere un altro passo e un'altra mentalità.

Nella gara giocata al "Martelli" fra Mantova e Napoli, l'arbitro ha forse voluto zittire il gran vociare che si fa in giro su presunte decisioni dei direttori di gara sempre a favore del Napoli. Infatti ha diretto “all’inglese” quella che non è sembrata tanto una partita di calcio, quanto una sorta di aggressione ai danni dei partenopei da parte dei biancorossi, che per gentile concessione arbitrale sono rimasti impuniti il più delle volte. Maldonado invece è stato punito subito, dopo aver alzato il gomito (non per ubriacarsi ma per difendersi) nei confronti di Godeas, giocatore che già in precedenza aveva evidenziato una condotta di gara piuttosto scorretta, mentre gli inferociti mantovani avrebbero avuto anche licenza di uccidere se mai ce ne fosse stato bisogno. Inoltre ci ha messo del suo anche Reja, che per sostituire Bogliacino ha inserito il lentissimo Dalla Bona, che è andato semplicemente a fare il paio con l'altro oggetto misterioso, Gatti, autore di una prestazione non all'altezza della sua fama. Da una distrazione di questi due è nata la punizione, al minuto 47 del primo tempo, che è costata il gol dello svantaggio al povero Napoli. Anche Trotta è stato inserito quando ormai era troppo tardi, e non c'era più bisogno di lui. Ormai i difensori lombardi avevano preso le misure ai due attaccanti azzurri, che dal canto loro erano già molto stanchi e quindi quasi inoffensivi. Anche sulla presenza in campo dell'ala ex Rimini, l'unico che sembra in grado di poter crossare per la testa di Calaiò e Sosa, si è dibattuto tantissimo, ma i vari appelli sull'opportunità di sfruttare il suo grande stato di forma sono stati inascoltati. Sarebbe forse opportuno inserire lui e Pià dal primo minuto, per dare più respiro alla manovra sulle fasce laterali, perché ormai non si può più vedere questo gioco fatto di sterili campanili a casaccio. 

Domenica si va a Brescia, e così come a Mantova non sarà per nulla una passeggiata. Il Napoli dovrà fare a meno di tanti elementi, su tutti Domizzi e Bogliacino, presi liberamente a calci dai mantovani, e quindi infortunati, più Maldonado che sarà squalificato; inoltre sarebbe il caso di fare a meno di Gatti e Dalla Bona, in pessime condizioni fisiche. Gli uomini saranno contati, e anche per questo si renderà necessario l'impiego di De Zerbi, da cui ci si aspetta una grande prestazione, nella città che l'ha visto nascere. Speriamo che il suo ritorno, e magari quello di Bucchi, coincida con una vittoria che riaprirebbe il discorso promozione diretta, che da molti è considerato già chiuso, e regali una bella sorpresa ai tifosi napoletani, che sperano di non dover assistere ai playoff e andare direttamente in A.

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