REJA-TIFOSI, UN INCIDENTE DI PERCORSO
Un incidente di percorso. Così può definirsi, a mente fredda, la contestazione piuttosto robusta riservata dal pubblico napoletano ad Edy Reja nell’ultima uscita in campionato contro il Lanciano. Pomo della discordia: la sostituzione di Calaiò, la dodicesima ricevuta dal bomber scuola Torino in 15 presenze registrate nel girone d’andata. Il cambio ha fatto andare su tutte le furie i tifosi azzurri che avrebbero voluto vedere ancora in campo l’attaccante che, sul 3-0 per il Napoli, bramava il nono sigillo stagionale. Reja ha risposto duramente alle critiche piovutegli dagli spalti, inaspettate. "Non mi frega di nessuno, io vado avanti per la mia strada", ha osservato il trainer friulano. Ma si è rotto qualcosa tra Napoli e Reja? Rispondere positivamente sarebbe paradossale. Con un Napoli lanciato in classifica, attaccare il suo mentore pare irriguardoso, quasi masochisitico per una città che non aspetta altro che il salto di categoria, che Reja sta costruendo giorno dopo giorno anche attraverso una sapiente e difficile gestione di un gruppo composto da non poche primedonne. La contestazione dell’altro giorno, però, non è figlia solo della sostituzione di Calaiò (che può sembrare un "perseguitato", ma che nemmeno si sforza per andare incontro alle direttive di Reja…). Alla base delle critiche c’è una disapprovazione del pubblico verso alcune scelte del trainer che è ritenuto colpevole di aver atteso molto tempo, se non troppo, per dare fiducia al tandem Calaiò-Sosa in attacco. Al competente pubblico napoletano non saranno sfuggiti alcuni errori di formazione commessi da Reja che, malgrado tutto, non hanno causato grossi danni grazie ai correttivi apportati in tempo. Sulla base di queste considerazioni, i tifosi hanno trovato nell’ennesima sostituzione di Calaiò la stura per farsi sentire, in un momento, comunque, in cui sapevano che non avrebbero prodotto danni morali sul gruppo.Allenare a Napoli è molto difficile, anche quando si vince. Se ne sarà reso conto Reja che è rimasto turbato dall’atteggiamento del pubblico. Una macchia su una cavalcata vincente che parla con la forza dei numeri. Nel 2005 sotto la gestione-Reja il Napoli ha disputato 42 partite (35 di campionato, play-off compresi, 4 di coppa Italia TIM e 3 di coppa Italia di C): 26 vittorie, 11 pareggi, 5 sconfitte. Ruolino eccellente che non può scalfire il rapporto tra tifosi e tecnico, anche se l’incidente di mercoledì scorso ha turbato l’ambiente della capolista. A Napoli non può mai filare tutto liscio. Non sarebbe Napoli.