RICORDIAMO TUTTI I PRECEDENTI CONTRO IL GRIFONE AL SAN PAOLO

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E’ la squadra più antica d’ Italia, fondata nel 1893 dal Dottor Spensley, medico inglese in forza sotto la lanterna, a salvaguardare la salute dei tanti marinai che sua Maestà Queen Victoria spediva in giro per il mondo. Basta questo per far comprendere ai più quale carico di fascino si trascina da sempre la sfida con i rossoblu, da sempre a caccia dello scudetto della “ stella “, loro che già nel 1924 raggiunsero il numero di nove titoli con Mister Garbutt in panchina, poi al Napoli negli anni ’30. Proprio lui sedeva sulla panchina ligure il pomeriggio del due gennaio 1927, data d’ inizio del romanzo rossobluazzurro. Vinse il Genoa a tavolino per 2 –0, come avvenne anche nel 1953 –54  e nel 1958 –’59. Ecco come : nel primo caso ( 10 –1 – 1954 )  , sul punteggio di 2 –1 il dieci gennaio 1954, a tre minuti dalla fine in evidente fuorigioco Corrente pareggia per il Genoa. Gli azzurri protestano vivacemente, il pubblico si scalda, comincia il lancio di oggetti di ogni tipo con annesso tentativo ( mancato ) di invasione di campo. La celere è costretta a intervenire, l’ arbitro prudentemente fa riprendere il gioco, ma per essere sicuro di portarsi…in salvo, non si  lascia sfuggire l’ occasione di concedere un rigore al Napoli, trasformato da Amedei, mandando a casa la folla felice e contenta. Qualche giorno dopo la mazzata: il giudice sportivo ribalta il verdetto, dando vittoria al Genoa per 2 –0.

Il 4 ottobre 1959, ancora più beffardamente, avviene il caso numero due. Genoa in vantaggio con il povero Paolone Barison ( al Napoli dal 1967 al 1970 ), a cinque minuti dal termine Vinicio si libera in area, subisce fallo ma egualmente riesce a segnare. Eludendo la norma del vantaggio, l’ arbitro concede il rigore che Comaschi realizza, riprendendo la palla dopo averla calciato sul palo. A termine di regolamento il gol viene giustamente annullato, ma a quel punto i nervi saltano a tutti. Alla fine i contusi saranno addirittura settantacinque, con dieci fermati dalla polizia, rendendo inevitabile il 2 –0 a tavolino, come nel 1927 e nel 1954.

Per fortuna, per gli azzurri, le cose non sono sempre andate in questo modo. Basti ricordare il 4 –0 nel primo turno della stagione 1957 –’58 ( doppietta di Vinicio ), oppure due franchi successi degli anni ’30, con Attila Sallustro mattatore ( 3 –1 e 3 –0 ). Forse però, il successo più importante per il Napoli è stato quello del 1989 –’90 (stagione del secondo scudetto ), grazie ad una magia di Zola a tempo scaduto, che quietò la rabbia del pubblico dopo il pareggio ottenuto poco prima dall’ uruguaiano Paz, che aveva impattato la rete iniziale di Francini. Senza quella vittoria il Milan si sarebbe allontanato a tre punti, e soprattutto a livello psicologico avrebbe frenato le velleità di riscossa della “ Bigon band “, già scottata dal sorpasso rossonero in classifica di appena una settimana prima. Diciannove in totale le volte che il Napoli ha avuto la meglio, a fronte di otto successi rossoblu, con il contorno di quattordici pareggi. Insomma, un bilancio favorevole ma non favorevolissimo, considerato che il Genoa l’ ha fatta franca per metà delle volte, come il 16 – 5- 1982, quando un gol diciamo “ chiacchierato “ di Faccenda a tre minuti dal termine salvò il Genoa da un repentino ritorno in B, a scapito del Milan. Anche l’ ultimo incontro ( 2003 –’04 ), è terminato in parità ( 0 –0 ). Andrà meglio la notte di lunedì ?

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