Teatro “Maradona” di Napoli: a che prezzo?

Gli stadi riapriranno al 75% della capienza, ed a breve anche al 100%.

Ma al momento, al calcio, a questo calcio, quanto serve questo rispetto ad altro?Attualmente, a Napoli si è lontani anni luce dal pienone (del 50%, s’intende) del Maradona, per tutta una serie di motivi, dai prezzi fino al regolamento d’uso. Questa imminente riapertura al 75% sarà uno spartiacque nella gestione del tifo. Perché ora De Laurentiis ha libertà di poter realizzare la sua idea dello stadio teatro con un fattore fondamentale, che potrebbe determinare o meno la riuscita di tale impresa: la capienza, perché uno spettacolo può esser bello quanto vuoi, ma è fine a sé stesso se non c’è un pubblico che ne decreta quella bellezza, o che fa parte di essa stessa. Ed il patron sta dimostrando che ad una grossa fetta del pubblico può fare volentieri a meno, anzi è più contento, perché non è altro che d’ostacolo al suo desiderio. Ma non può fare a meno del pubblico in generale, e con uno stadio al 50% dà ancora poco nell’occhio il fatto che ci siano numeri così bassi, ma via via che la capienza tornerà ad poter essere quella normale, qualcosa in più si noterà. E ci sono due fattori che determinano questi numeri bassi: i prezzi, e l’assenza dei gruppi.

Per quanto riguarda il primo, i prezzi a Napoli sono alti, troppo alti per partite non di cartello, e Napoli ha un ceto che non può permettersi con frequenza di sostenere questi prezzi, soprattutto perché questo fattore si intreccia col secondo, con l’assenza dei gruppi. Infatti, posto che c’è una fetta del pubblico partenopeo a cui va bene non avere i gruppi, anzi ne è sollevata, ce n’è un’altra, consistente, che senza l’atmosfera creata dalle curve, e con i prezzi così alti, è sempre meno invogliata ad andare allo stadio. Motivo per il quale, De Laurentiis, o decide di diminuire vistosamente i prezzi dei biglietti, sperando che questo riesca a compensare anche l’assenza delle curve, o dovrà inventarsi qualcosa per avere gente, tanta gente allo stadio. Ma, ampliando il discorso, è un problema quello del regolamento d’uso che colpisce tutti gli stadi, perché  in molte trasferte del campionato, a sentirsi di più sono sempre i tifosi ospiti, perché ormai il settore ospiti è diventata quella “zona franca”, un posto dove se si deve chiudere un occhio, lo si può fare, mentre quegli stessi comportamenti sono vietati nei settori casalinghi, asfissiati dai regolamenti.  Il presidente faccia un passo indietro, ceda ai suoi princìpi (molto difficile), favorisca non il Napoli, non il tifo o i gruppi, ma il Football.

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