UN MIRACOLO FATTO DI UOMINI

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Non promette spettacolo, né calcio-champagne. Ad Emiliano Mondonico bastano i punti, anzi per lui sono necessari visto che se è restato a Bergamo lo ha fatto soltanto per consentire all'Albinoleffe la quarta salvezza di fila in serie cadetta. L'inizio è stato più che positivo: undici punti in otto gare, frutto di due vittorie (entrambe ottenute fuori casa) e cinque pareggi. La sconfitta è una lontana parente: dopo il bruciante esordio in casa del Lecce, il "Mondo" non ha più perso, anche se fra le mura amiche ha collezionato tre risultati ad occhiali consecutivi. Logico che il baffo di Rivolta d'Adda firmerebbe per un altro 0-0, e comunque sarebbe contento di muovere la classifica prima di affrontare il Rimini e la Juventus.

 

Forse anche per questo in settimana, mischiando le carte, per un attimo ha pensato ad un "azzardo": il 4-4-2 con l'inserimento in prima linea del rapido Marco Cellini (’81), autentica bestia nera del Napoli in serie C con le maglie di Foggia e Perugia. Salvo colpi di scena, la mossa-Cellini resterà soltanto una fantasticheria. Meglio giocarsela con un prudente 4-5-1, sfruttando gli inserimenti degli esterni ma con il peso specifico di una sola punta. La difesa, soprattutto, dovrà fare gli straordinari. Mondonico li chiede al lunghissimo portiere Acerbis ('81), oltre due metri di altezza e sei stagioni nel club bergamasco, dove è tornato dopo una breve parentesi in massima serie con il Livorno.

 

Non è l'unica bandiera dell'Albinoleffe: in difesa c'è l'esperto Ruben Garlini ('71), che se non fosse per gli ultimi sei anni a Bergamo sarebbe stato famoso soltanto per trascorsi in C1, C2 ed Eccellenza. Il rientrante Duccio Innocenti ('75), lo scorso anno fra Atalanta e Messina dopo tante stagioni in A e B con Lucchese e Bari, conta di soffiargli il posto. Al centro, Mondonico dovrebbe affidarsi alla stessa coppia che ha ben difeso Acerbis nella vincente trasferta di Verona: al fianco del possente brasiliano Santos ('81), lo scorso anno protagonista a Monza, ci sarà Alessandro Dal Canto ('75), arrivato nel corso del campionato passato direttamente da Perugia per disputare l'ennesimo campionato cadetto della sua lunga carriera. Per la fascia sinistra, il tecnico sembra fidarsi ciecamente di Riccardo Colombo ('82), che ha conosciuto la B insieme a questa squadra in cui ha giocato sempre titolare. A fare da frangiflutti davanti alla difesa toccherà come sempre ad Ivan Del Prato ('68), un vecchietto terribile che, salvo due parentesi a Mantova e a Pisa, è a Bergamo dai tempi dell'Albinese, società che militava fra i dilettanti e che nel ‘98 avrebbe ratificato la vincente fusione con il Leffe.

 

Il suo alter-ego è il giovane Davide Caremi (’84), ex Lanciano. Pochi dubbi sui laterali di centrocampo: a destra sgropperà Marco Gori ('79), fisico possente e al quarto anno di Albinoleffe dopo tanta C2 e C1; a sinistra c'è invece un volto nuovo come Andrea Rabito ('80), alla sesta stagione di B ma soprattutto alla sesta maglia dopo Modena, Sampdoria, Livorno, Ternana e Rimini. A completare la mediana c'è un altro simbolo come Mirco Poloni ('74), al suo nono anno con l'Albinoleffe, insieme a Luca Berlinghieri ('83), confermato dopo un'annata molto positiva ma insidiato dal tascabile Roberto Previtali ('81), alla sua terza stagione in Lombardia. Unica punta sarà il brasiliano Inacio José Joelson ('83), fratello di Inacio Pià e a caccia di altri gol pesanti che possano mettere in salvo questa piccola realtà cresciuta insieme ai suoi uomini anno dopo anno.

La probabile formazione (4-5-1): Acerbis; Innocenti, Santos, Dal Canto, Colombo; Gori, Berlinghieri, Del Prato, Poloni, Rabito; Joelson. All. Mondonico 

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