BAGNO DI FOLLA PER I NUOVI BENIAMINI AZZURRI

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All'Holiday Inn di Castelvolturno è stato il gran giorno di Hamsik e Lavezzi. I due talenti acquistati da Pierpaolo Marino, accompagnati dai rispettivi procuratori (per Lavezzi a dire il vero c'era l'intero entourage, Cyzterpiller compreso), sono stati accolti da una folla festante e calorosa, e poi si sono concessi per le interviste e le foto di rito ai numerosi addetti presenti. E' stata un'occasione per conoscere, molto poco in verità, i due "nuovi", e per sentire il Direttore lasciarsi andare a diverse dichiarazioni utili in chiave-mercato, nonchè per ascoltare il solito show di Aurelio De Laurentiis, che collegato in videoconferenza si è intrattenuto chiacchierando su una vera e propria "macedonia" di argomenti. Dalle riforme di cui ha bisogno il calcio fino alla politica interna ed estera, passando per la sociologia spicciola, il Presidente non delude mai la sua folta platea di ascoltatori.

 

Dopo la presentazione di rito, eseguita da Marino, il primo due "nuovi" (che sono stati presentati in ordine "cronologico" di acquisto) a parlare è stato Marek Hamsik. Magrissimo, vestito molto casual con short e infradito, lo slovacco ha dimostrato subito di essere uomo che preferisce i fatti alle parole. Glaciale e telegrafico nelle risposte, ha dimostrato di avere le idee molto chiare, sebbene abbia solo 20 anni. Interrogato sui suoi obiettivi personali, si è limitato a dichiarare che si augura "di giocare molte partite e segnare quanti più gol è possibile". Quando gli è stato chiesto che tipo di giocatore sia, Hamsik ha detto di essere "un giocatore semplice, che gioca per la squadra, quando giocavo con la primavera avevo più spazi e potevo portare di più palla, adesso mi sono specializzato nel fare massimo due tocchi e a giocare spesso di prima". Sulla classica domanda su cosa ha provato quando ha giocato al San Paolo (in Dicembre con la maglia del Brescia ndr), ha risposto con la consueta flemma: "in realtà lo stadio non era pienissimo, c'erano massimo 30 mila persone e non sono riuscito a vederlo pieno in ogni ordine di posto, ma sono sicuro che giocarci con questa maglia sarà un'emozione completamente diversa".

C'era però molta più curiosità intorno all'argentino Ezequiel Lavezzi, che si è mostrato molto meno spavaldo di quanto ci si aspettasse, tant'è vero che Marino con un'ottima battuta ha detto che almeno in presentazione si è dimostrato "più pocho che loco". Sul meno lusinghiero dei due soprannomi, Lavezzi ha detto che "è stato un giornalista argentino il primo a chiamarmi el loco (il pazzo), e poi il nomignolo ha preso piede perchè i miei compagni hanno iniziato a prendermi in giro e chiamarmi così". Abbronzatissimo e con le sembianze da vero "scugnizzo" napoletano, l'attaccante argentino si è detto "orgoglioso di essere in una delle più grandi squadre d'Italia, un club di caratura mondiale anche grazie alla sua storia". Ha elogiato "el fanatismo (che in spagnolo significa passione, ndr) della tifoseria partenopea, e quello che i tifosi riescono a fare per la squadra. "Sosa me ne ha parlato in termini entusiastici, e mi ha detto che il vostro è un campionato molto competitivo e difficile, anche per questo sono così stimolato e ansioso di iniziare questa mia nuova avventura". Sulla sua posizione in campo, "Non ha importanza dove e come, mi importa solo giocare e tanto. Nel San Lorenzo giocavo da mezzapunta in un tridente, ma mi adatto a giocare in qualsiasi posizione del reparto offensivo. Non ci saranno problemi di convivenza con Calaiò, lui è un grande giocatore e credo che troveremo subito una grande intesa". Il suo ex allenatore Ramon Diaz gli ha suggerito di essere più egoista in zona gol, lui glissa e loa prende ancora con diplomazia: "ringrazio il mister per il consiglio, ma io gioco innanzitutto per la squadra; mi fa piacere segnare ma anche se segna un compagno con un mio assist sono ugualmente soddisfatto". Sui suoi propositi per la nuova stagione, Lavezzi ha invece dichiarato: "innanzitutto voglio integrarmi nella squadra e in questo magnifico gruppo di cui mi hanno tanto parlato, poi voglio conquistarmi il posto da titolare e portare in alto il Napoli, per regalare a questi magnifici tifosi e a questa bella città i successi che meritano".

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