Braveheart Scott
Braveheart Scott
In questo momento, i centrocampisti più forti e decisivi dell’intera Serie A li ha il Napoli: Anguissa e McTominay.
Nell’ultima partita è parso chiaro come la sfida sia stata vinta a centrocampo. La grinta, la forza e lo strapotere dei centrocampisti azzurri ha letteralmente schiacciato tutto ciò che volevano fare Ederson e De Roon. Un esempio, è proprio il gol di McTominay del momentaneo 1-2.
Soffermiamoci sullo scozzese. Diventato subito punto fermo dello scacchiere tattico di Antonio Conte, il mister ha deciso di cambiare il sistema di gioco con il suo arrivo, passando dal suo amato 3-5-2 ad un più calzante 4-3-3.
C’è stata, però, un’evoluzione ulteriore del gioco di Scott. Inizialmente, infatti, lo scozzese giocava al fianco di Lukaku, come se fosse una seconda punta. E così si è andati avanti fino alla partita in cui il Napoli ha definitivamente cambiato modo di giocare, contro l’Inter.
Da lì in avanti McTominay ha sempre giocato come mezz’ala pura, facendo i suoi classici inserimenti e andando sempre a buttarsi nello spazio, sovrapponendosi spesso a Neres ed Olivera sulla fascia sinistra.
Il numero 8 azzurro ha il piede caldo: 5 gol in campionato (6 in stagione). Con il gol siglato nell’ultima giornata a Bergamo è diventato il secondo miglior marcatore della rosa (alle spalle di Lukaku a quota 8).
Di questi 5 ne ha segnati ben 4 in trasferta, diventando un fattore chiave e decisivo quando si tratta di mettere a segno gol decisivi.
Un centrocampista che segnasse così non si vedeva da tempo a Napoli. L’ultimo ad avere questi numeri è stato Marek Hamsik. Non vogliamo paragonarli, ma, a livello di gol, lo scozzese potrebbe avvicinarsi.
Nella rosa azzurra, Scott è l’unico centrocampista che in carriera ha realizzato almeno 10 gol in stagione, quindi è l’unico in grado di raggiungere la doppia cifra. Anche se è da sottolineare la stagione, anche a livello realizzativo, di Anguissa (4 reti fin ora).
Scott ha giocato 18 partite in campionato (ne ha saltate tre solo perchè non era ancora stato acquistato, altrimenti Conte lo avrebbe messo in tutte le gare), di cui 17 da titolare e una da subentrato con la sua prima presenza a Cagliari.
Ha collezionato 1525 minuti ed ha saltato, nelle 17 partite giocate da titolare, solo 16 minuti con la Lazio e altri 16 con il Verona. Dato clamoroso!
Nonostante tutti i km che percorre in ogni partita sembra non stancarsi mai. Conte non rinuncia mai allo scozzese, è troppo importante per gli equilibri della squadra. La prova sono i soli 32 minuti saltati da quando è arrivato.
Corre, lotta, fa gol, va a fare la guerra come piace al mister e ci mette anche qualità.
Un altro dato incredibile che sottolinea l’importanza di Scott è quanto lavoro sporco e senza palla fa lo scozzese.
Lui è un calciatore concreto e di sostanza, non tocca molti palloni a partita. Infatti quando non lo si vede, lui c’è e si fa sentire.
Analizzando le statistiche si nota quanto corra lo scozzese, il centometrista azzurro, ormai così bisogna ribattezzarlo.
In 17 partite giocate dal primo minuto, in ben 14 occasioni è stato il calciatore del Napoli che ha corso più di tutti.
Solo tre volte non lo è stato: contro Empoli (in cui è stato il secondo dietro Gilmour), Lazio e Verona.
Quindi ,quando Scott corre più di tutti, si può dire che, il Napoli vinca praticamente sempre.
Vedendo anche i gol realizzati da Scott, si capisce che è un giocatore che sa fare tutto. Tutti i gol che ha fatto sono la sintesi delle sue qualità.
Il primo gol col Como un mix di potenza e delle sue capacità d’inserimento; con l’Inter c’è, invece, tutto il suo fiuto del gol; con il Torino la sua facilità di calciare anche con il piede debole da fuori area; con la Fiorentina, la sua capacità di accompagnare l’azione; e, infine, contro l’Atalanta, si è vista tutta la sua fame di buttarla dentro.
Sembra un giocatore che abbia solo fisico e forza, ma Scott non è solo questo.
E, non lo si vede solo dai gol che abbiamo citato prima, ma anche dalle cose che riesce a fare per i compagni.
Un esempio è l’assist illuminante per Lukaku a Udine.
Dotato anche di grande tecnica. A vederlo non sembrerebbe: un ragazzo alto 1,93 che riesce anche a giocare nello stretto non si vede spesso.
Possiamo definire Scott come un centrocampista totale che sa fare tutto. Difende, attacca, pressa, s’inserisce, recupera palloni, corre, lotta, si sacrifica. Insomma, un uomo perfetto per il calcio di Antonio Conte. Giocatore completo McTominay.
Con uno come lui è tutto più facile.
Il centrocampo azzurro ha finalmente trovato il centrocampista che segna e, i tifosi, si godono un nuovo beniamino.
