CALCIOPOLI, UN MESE DI FUOCO

Fra lunedì e martedì Francesco Saverio Borrelli consegnerà la relazione dell’Ufficio Indagini al procuratore federale Stefano Palazzi. Il giovane magistrato militare si prenderà tre-quattro giorni di tempo per studiare le carte prima di procedere ai deferimenti. Palazzi rinvierà a giudizio numerosi tesserati più cinque club (Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio e forse Sampdoria), ovvero le squadre implicate nel primo filone di indagine chiuso con gli interrogatori di Riccardo Garrone e Beppe Marotta, presidente e amministratore delegato della Samp. Il secondo filone scatterà entro dieci giorni: Borrelli interrogherà dirigenti e tesserati di Messina, Reggina, Arezzo ed altre squadre coinvolte meno direttamente dallo scandalo che ha investito il calcio italiano, quantomeno accostate al "sistema Moggi" come emerge dalle intercettazioni telefoniche. Il commissario della Figc Guido Rossi ha chiesto tempi brevi per i processi, soprattutto per il primo filone di indagine. Il professore entro il 25 luglio dovrà comunicare all’UEFA i club italiani iscritti alle competizioni europee, ed entro quella data le sentenze dovranno essere definitive ed inappellabili. Rossi ha stabilito che saranno soltanto due i gradi di giudizio del processo: Caf e Corte Federale. I tempi del processo sono stati abbreviati. Per i procedimenti di primo grado, le modalità sono quelle previste dall’articolo 37 del codice di giustizia sportiva con i termini abbreviati: le decisioni della Commissione d’Appello Federale potranno essere impugnate da quanti ne avranno diritto entro il termine di tre giorni dalla pubblicazione delle stesse sul Comunicato Ufficiale. Gli avvocati della difesa (o eventualmente il procuratore federale) avranno pochissimo tempo per appellarsi alla Corte Federale contro le sentenze della Commissione d’Appello Federale, che per l’occasione sarà tutta nuova. Il Csm ha revocato l’incarico a Cesare Martellino e a tutti i magistrati con incarichi sportivi. Il nuovo presidente della Caf è il dottor Cesare Ruperto, ex Presidente della Corte Costituzionale. Sarà affiancato da una commissione composta dall’ avvocato. Gianfranco Iadicola (già Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Corte di Cassazione), dal dottor Giuseppe Marziale (già Consigliere della Corte di Cassazione), Michele Lo Piano (giurista, ex magistrato), dall’avvocato Pierfrancesco Grossi (ordinario di diritto pubblico e diritto costituzionale alla Terza Università di Roma), dal professor Francesco Delfini (ordinario di diritto civile all’Università di Brescia) e dall’avvocato Riccardo Conte (avvocato civilista). Immutata, per ora, la struttura della Corte Federale chiamata a decidere sui ricorsi della difesa o dell’accusa rispetto ai dispositivi emessi dalla Commissione d’Appello Federale. Presidente della Corte è il napoletano Pasquale De Lise, che ricopre anche la carica di Presidente del Tar del Lazio. Componenti della suprema corte sono Salvatore Catalano, Emidio Frascione (ex procuratore federale), Carlo Malinconico, Alessandro Pajno, Silvio Traversa, Mario Sanino, Piero Sandulli e Mario Serio. Il segretario è Ludovico Capece. I dibattimenti davanti alla Caf dovrebbero avere inizio il 27 o il 28 giugno, ed entro due settimane sono attese le sentenze di primo grado. I dispositivi della Corte Federale (inappellabili) sono invece attesi per il 20 luglio. Neanche il tempo di riordinare le idee e si comincerà con il processo sportivo alle squadre coinvolte nel secondo filone delle indagini, che dovrebbe veder chiusa la fase istruttoria entro i primi giorni di luglio. Gli stessi giorni in cui la Covisoc fornirà l’elenco delle squadre con i conti non in regola. Proprio la Covisoc ha preallertato nove società che, per fare cassa, hanno ceduto il proprio marchio con la formula del lease back: secondo l’organo di controllo sui bilanci si tratta di un artificio contabile non regolare, ed i club in questione (Ascoli, Brescia, Chievo, Inter, Milan, Reggina, Sampdoria, Modena e Pescara) dovranno far fronte ad una ricapitalizzazione per evitare di finire nella lista nera. Non mancano fra A, B e C (soprattutto) le squadre a rischio iscrizione, che potranno appellarsi presso la Coavisoc. La commissione di appello fornirà a Guido Rossi l’elenco delle squadre bocciate, che il Commissario giudicherà "non iscritte" il 15 luglio. Per loro ci sarà la possibilità di appello presso CCA Coni, Tar Lazio e Consiglio di Stato, le cui decisioni verranno ufficializzate prima di Ferragosto, pochi giorni prima che vengano resi noti ripescaggi, gironi e calendari. E sono tempi duri per chi vuol essere ripescato. L’idea di Guido Rossi è quella di sfruttare le sentenze di Caf e Corte Federale per riformare il campionato di serie A. Il commissario della Figc ne ha parlato direttamente con Seep Blatter, presidente della Fifa che ha annunciato la riduzione dei tornei a 18 squadre con decorrenza dalla stagione 2007-2008. Per l’Italia l’occasione propizia potrebbe presentarsi con le retrocessioni a tavolino delle squadre implicate nello scandalo. Se saranno due le squadre a scendere di categoria, Rossi non procederà ad alcun ripescaggio. Se invece le squadre escluse dalla massima serie saranno più di due, qualche club potrà candidarsi al salto estivo. In lizza non solo le retrocesse (che avrebbero la priorità nel caso di "retrocessione all’ultimo posto del campionato di appartenenza" del club condannati), ma anche le squadre di serie B. La Lega Calcio ha stilato un primo documento non ufficiale in base alla circolare 167/A del 15 febbraio, documento che regola i ripescaggi in ambito professionistico. Lecce, Bologna, Messina, Modena, Brescia, Cesena, Treviso, Verona, Bari, Mantova e Vicenza le prime undici in classifica. Non calcolati i parametri di Napoli e Genoa, che secondo indiscrezioni sarebbero a metà classifica, fra il quarto e l’ottavo posto. Una posizione che lascia ben poche speranze, anche nel caso in cui la Covisoc dovesse "allungare" la lista delle escluse dalla serie A. E la serie B? In caso di serie A a 18 squadre, si rischia un nuovo torneo con 24 partecipanti. Troppe, ecco perché Rossi sta pensando di utilizzare lo stesso metodo: le squadre cadette escluse dalla Covisoc o dalla giustizia sportiva non lasceranno il posto a club ripescati, ma verrebbero rimpiazzate dalle eventuali squadre retrocesse d’ufficio dal campionato di massima serie.

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