CIRO FERRARA:"IL DIFENSORE PLURISCUDETTATO"

CIRO FERRARA:"IL DIFENSORE PLURISCUDETTATO" src=
A = ARGENTINA

Proprio contro i biancocelesti capitanati dal suo grande amico D.A. Maradona, avvenne il debutto di Ciro con la maglia dell’ Italia il 10 giugno 1987 in un’ amichevole disputata in Svizzera, precisamente a Zurigo. A Ciro, toccò l’ ingrato compito di marcare il suo Capitano nel Napoli, appena un mese dopo la conquista del primo scudetto. Diego venne tenuto a freno più che validamente, anche se in maniera un po’ causale, ( gli picchiò la palla sulla coscia in seguito ad un tiro da fuori area ) riuscì a mettere a segno l’ unica rete per i suoi, in una gara trionfalmente vinta dagli uomini di Vicini per 3 -1, grazie ad un gol di " Rambo " De Napoli, ed a una doppietta di G. Luca Vialli, leader di quella Nazionale. Da allora in avanti Ferrara ha disputato 49 partite con la casacca dell’ Italia ( nessun gol ), chiudendo la sua avventura tricolore agli Europei del 2000 il 19 giugno, in un match vittorioso per 2 -1 contro la Svezia.

B = BIANCHI

Anche se è stato Rino Marchesi a lanciarlo sul palcoscenico della serie A, in una gara ( guarda il caso ) contro la Juventus il 5 maggio 1985, è stato il " Martello di Bergamo Alta" ad impiegarlo sempre più insistentemente, sino a farlo diventare titolare fisso nel 1986 –’87, dopo avergli fatto disputare 14 partite nella stagione precedente. Nell’ anno del tricolore Ciro scese in campo per 28 volte, realizzando anche due gol contro il Torino ed il Brescia. Dopo Marcello Lippi, proprio con Bianchi, Ferrara ha disputato più campionati ( 5 ), con una striscia di seguito dal 1985 al 1989, oltre alla stagione 1992 -93 nella quale Bianchi subentrò a Ranieri dopo la 9° giornata.

C = COPPE

Quante Coppe ha vinto Ciro nella sua lunghissima carriera ! Ha cominciato nel 1987 con il suo Napoli vincitore della Coppa Italia, che accompagnava la fresca conquista dello scudetto. Nel 1989 vince la Coppa Uefa, realizzando anche uno splendido gol al volo nella finale di ritorno contro lo Stoccarda. Nel 1991 vince con il Napoli la 3° ed ultima Coppa di quel periodo d’ oro, surclassando insieme ai suoi compagni per 5 -1 la Juventus nella gara valida per la SuperCoppa Italiana. Ancora più ricco il palmares in maglia bianconera : contro l’ Ajax, nella finale di Champions League giocata a Roma il 22 maggio 1996, vince ai rigori il trofeo più importante, assumendosi anche il rischio di tirare ( e realizzare ) il 1° penalty della serie. Come già accaduto con il Napoli nel 1987, centra nel 1995 la doppietta Campionato – Coppa Italia, mentre ben 4 ( ’95, ’97 , ’02 e ’03) saranno i successi nella SuperCoppa Italiana. Dopo la finale di Roma, con i bianconeri, grazie ad un gol di Del Piero vince la Coppa Intercontinentale contro gli argentini del River Plate il 26 novembre 1996 e, di seguito, alza il trofeo della Supercoppa Europea dopo un trionfale complessivo 9 -2 fra andata e ritorno contro i francesi del Paris St. Germain. Nella gara di andata a Parigi, vinta per 6 -1, il 3° gol di quella indimenticabile serata, venne messo a segno proprio dal " nostro"

D = DE LELLA

Riccardo De Lella è stato il suo scopritore e pigmalione nelle giovanili del Napoli, quando era soprannominato " Stielike" ( come il mediano della Germania ’82 ) per sottolineare la grinta che metteva sul terreno di gioco. De Lella oggi ricorda : " Si vedeva già da ragazzo che sarebbe diventato un grande ; a volte mi telefonava la sera, e mi chiedeva di andare insieme a lui al campo alle 8 del mattino per allenare il sinistro, prima di entrare a scuola, benché l’ allenamento era previsto per il pomeriggio". Volli, sempre volli, fortissimamente volli…

E = EPOCA

La sua era ha abbracciato 20 anni esatti; quando ha cominciato non c’ erano ancora i cellulari, il fax era stato ideato da poco, gli autobus erano di colore verde bosco, sky non esisteva e i gol o li si vedevano allo stadio, oppure diveniva obbligatorio l’ appuntamento con Paolo Valenti e il suo 90° minuto. Antonio Cassano aveva 3 anni ed Alex Del Piero otto. Quanto tempo è passato, e Ciro è ancora in campo…

F = FERRARI

Con lo scudetto del 2005, oltre a Beppe Furino, Ciro ha agganciato al 1° posto nella speciale classifica dei pluriscudettati, anche il mitico ( e quasi omonimo) Giovanni Ferrari, bi- campione del mondo negli anni ’30 con l’ Italia di Pozzo, e primo in assoluto a raggiungere l’ invidiabile quota di 8 scudetti vinti ( 6 con la Juventus, 1 a testa con Inter e Bologna ). Tutti e tre hanno un unico comune denominatore: hanno giocato ( e vinto ) con la Juventus. Passano gli anni, ma la Juve è sempre la Juve…

G = GASLINI

" I bambini del Gaslini mi hanno cambiato la vita ". Da qualche anno, la società bianconera partecipa attivamente alla raccolta di fondi a favore dell’ ospedale genovese, specializzato per la cura ai bambini. Insieme a Fabio Cannavaro, Ciro ha creato la " Fondazione Ferrara Cannavaro", volta ad aiutare i giovani napoletani che vivono in condizioni difficili. Ciro, Campione anche di generosità…

I = IMMAGINE

Sarà retorico dirlo, ma la sua immagine è così pulita, che persino i pubblicitari hanno pensato di sfruttarla per favorire prodotti a scala nazionale. Indimenticabile rimane vedere Ciro vestito a mo’ di alpino pubblicizzare con un bel paio di enormi baffoni finti una nota casa nostrana produttrice di birra. La frase che recitava poi, diventò un simpatico tormentone per diverso tempo : " ma chi è stu’ Ciro Ferrara ? ". Di recente è stato invece l’ immagine insieme alla sua Sig.ra e ad i loro due bambini, di una più che conosciuta ditta di yogurt, sponsor qualche anno fa della stessa Juventus. Ciro, un futuro da attore ?

J = JUVENTUS

Sembrava destinato alla Roma, ma con un tempestivo blitz proprio in un albergo della Capitale, Antonio Girando si convinse che il non indifferente sforzo per assicurarne le prestazioni, erano soldi ben spesi. Di recente l’ attuale Amministratore delegato bianconero ha dichiarato : " a posteriori, posso tranquillamente affermare che avrei investito anche di più per non lasciarcelo sfuggire". In undici campionati ( ’94 – ’05) Ciro è sceso in campo in campionato per 253 volte con la maglia della " Vecchia Signora" ( 14 gol), collezionando inoltre 16 presenze ( 1 gol ) in Coppa Italia, 54 ( 1 gol ) in Champions League, 12 in Coppa Uefa ( 1 gol ) . Ciro ha una vera e propria venerazione per lo stile Juventus ( "gli uomini passano, la società resta "), ricambiato dall’ alta considerazione che tutto lo staff dirigenziale bianconero ripone verso di lui, tanto è vero che, come già si sussurrava da tempo, per Ciro è pronta una scrivania da dirigente del settore giovanile. Quando si semina bene….

L = LIPPI

Benché non si ricordino polemiche fra Ciro ed altri allenatori , è innegabile che con Marcello Lippi il rapporto sia stato un po’ più stretto che con gli altri, sia per gli anni passati insieme ( 8 e ½ per la precisione ), sia per una certa affinità caratteriale, che faceva di Ciro uno dei giocatori ai quali l’ attuale C. T della Nazionale si era legato maggiormente, allenatore anche allenatore in campo quando le circostanze lo richiedevano. Come c’è lo vedete nei panni del " Mister " ?

M = MARADONA

Il loro era un rapporto talmente intimo ( niente di peccaminoso per carità ! ) che alla fine di Stoccarda – Napoli che consacrò il Napoli vincitore della Coppa Uefa del 1989, rimasero abbracciati per due minuti e passa. Qualche anno fa, durante una lunga intervista concessa da Diego dopo parecchio tempo passato in silenzio, Maradona continuava a ripetere incessantemente il nome di Ciro, ricordando innumerevoli episodi di quel periodo d’ oro. Fu proprio Ferrara insieme a De Napoli a cercare a casa Diego, dopo il suo clamoroso rifiuto a partire con la squadra alla volta di Mosca per disputare il match di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Campioni del 1990. La loro amicizia non si è affatto scalfita con il tempo, e di recente simpaticamente Ciro ha ricordato : " Era una bella fregatura essere vicino di casa di Diego ; in cortile c’ era posto solo per le sue auto, e così non trovavo mai uno spazio per parcheggiare ! ". Ma quante macchine aveva Maradona ?

N = NAPOLI

" Per questa maglia mi farei ammazzare ". In questa frase carica di significati, c’ è tutto la e la passione di essere napoletano verace, più precisamente nato a V. Manzoni a Posillipo. Ciro ha vissuto l’ epopea maradoniana come un sogno, Campione d’ Italia a soli 20 anni, bis ripetuto tre anni dopo con il piacevolissimo intermezzo della vittoria in Coppa Uefa illuminata dal gol realizzato da Ciro per il 2 -1 parziale, che praticamente metteva in ghiaccio la partita. Con gli azzurri ha praticamente disputato lo stesso numero di match in cui ha indossato la maglia bianconera ( 247 con 12 gol), mentre è sceso in campo complessivamente per 25 volte nelle coppe europee ( 5 in Coppa Campioni, 20 in Coppa Uefa con la perla di Stoccarda ), ed inoltre con il suo Napoli ha anche vinto la Coppa Italia del 1987, disputando 41 incontri con una rete. E’ stato anche Capitano negli anni del dopo – Maradona ( ’91 – ’94), esemplificando in pieno come recitava un vecchio striscione esposto in curva " L’ orgoglio di essere napoletano". Qualche volta è stato anche fischiato, come si fa in genere nei confronti di un grande amore che non c’ è più. Quando ha esordito arrivava al campo con la vecchia 126 di Papà, per non essere preso in giro dai tifosi che lo vedevano arrivare le prime volte al campo in motorino. Oggi invece i giovani calciatori con il primo stipendio corrono subito a comprarsi il macchinone…

O = OPEROSITA’

Di episodi c’è né sarebbero tanti, ma a nostro avviso uno in particolare descrive la sua abnegazione e il suo spirito di sacrificio dediti alla causa; quando giocava con gli allievi del Napoli, venne squalificato per una partita in programma a Palermo. Ferrara dimentica di consegnare la maglia al compagno che lo sostituirà, e, con la squadra già presente in Sicilia, sapete cosa fa Ciro ? Prende il primo traghetto disponibile e raggiunge i compagni nell’ isola per consegnare la casacca n. 5 a chi lo sostituirà ! Anche, e soprattutto per questo si diventa Ciro Ferrara….

P = PALLONETTO

Non c’ entra in questo una delle zone dei quartieri napoletani più affascinanti sotto ogni punto di vista; c’ entra invece il cognome della Signora Ferrara ( che fa per l’ appunto Pallonetto), compagna di Ciro fin dagli anni dell’ adolescenza. Quando convolarono a giuste nozze ironicamente Ciro commentò : " Non poteva che sposarsi un calciatore con quel cognome…"

Q = QUADERNO

La mamma di Ciro che il calcio non distraesse il figlio dagli impegni scolastici, ed infatti Ciro è riuscito a diplomarsi senza saltare neppure un anno. A cavallo con la conquista del 2° scudetto ha conseguito pure la laurea all’ Isef, dimostrando una volta in più, che non è mai tempo sprecato applicarsi negli studi. Si diventa Ferrara anche per questo…

R = RETI

Per essere ( come si diceva una volta ) un terzino marcatore ha chiuso la propria carriera con un bel gruzzolo di gol messi a segno : complessivamente per 31 volte i suoi tiri hanno gonfiato le reti avversarie. E’ non solo : molte di queste reti sono venute da conclusioni stilisticamente ineccepibili; in particolare ricordiamo parecchie segnature venute da tiri al volo in seguito ad azioni di calcio d’ angolo, spesso in semirovesciata. L’ ultima rete in campionato l’ ha rifilata ad un signor portiere come il milanista Dida a Torino il 14 marzo 2004, in una triste dèbacle della sua Juventus nei confronti del Milan, suo personalissimo grande rivale ( in senso sportivo naturalmente ) di Ciro già dai tempi del Napoli.

S = STOCCARDA

Di tutti i suoi gol però, nessuno riveste l’ importanza di quello di Stoccarda. Qualche minuto prima il suo avversario diretto Jurgen Klinsmann ( attuale c.t. della Germania ) aveva impattato il gol iniziale di Alemao. All’ andata era finita 2 -1 per gli azzurri, e quindi era ancora tutto in discussione. Verso la fine del 1° tempo c’ è un calcio d’ angolo per gli azzurri; la difesa tedesca respinge il traversone di Diego che, in maniera assolutamente geniale rimette il pallone al centro di testa. Qui si catapulta concludendo imparabilmente al volo di destro proprio Ciro, al quale quasi ci scappa qualche lacrima di gioia, tanta è la felicità per il punto ottenuto. Alla fine il risultato sarà di 3 -3, ma dopo il suo gol, la conquista della coppa non sarà più in discussione. Ferrara diventa così il primo ( e finora purtroppo unico ) napoletano a vincere con la maglia azzurra una trofeo continentale

T = TORINO

Oltre a divenire la sua seconda città, il capoluogo piemontese gli ricorda anche la gioia del primo gol in serie A; il 5 ottobre 1986 Napoli e Torino sono fermi sul risultato di 1 -1 al quarto d’ ora della ripresa, quando a seguito di una tambureggiante azione collettiva degli azzurri, la palla capita sul destro sul Ciro che in tutta sicurezza scaraventa in rete il punto del vantaggio ( alla fine sarà 3 -1). Il suo primo pensiero però sarà quello di scusarsi con Bagni, al quale nella foga ha rifilato una gomitata in faccia…

U = UMORISMO

A detta di chi lo conosce bene, Ciro è una di quel ristretto numero di persone capaci di unire il dono dell’ ironia a quello della serietà. Una volta, in un periodo che girava la voce che Del Piero poteva interessare al Newcastle, si travestì da giornalista andando di persona a chiedere a Bettega se tale voce potesse corrispondere a verità. Appena vinto il 1° scudetto con il Napoli, infracidò letteralmente con un gavettone d’ acqua Bisteccone Galeazzi. Ma Ferrara è capace anche di smussare con il sorriso situazioni difficili. All’ età di 14 anni si ammalò del morbo di Osgood- Schlatter, una malattia quasi sempre guaribile che colpisce alla tibia i ragazzi che fanno sport Inchiodandoli però alla carrozzella per qualche tempo. Ciro stempera le preoccupazioni dei suoi dicendogli: " Solo così potete tenermi sotto controllo, visto che da sano non ci riuscite mai".

V = VICINI

E’ stato il tecnico cesenate a farlo esordire per primo con la maglia dell’ Italia nel già ricordato match contro l’ Argentina di Maradona. Ciro però, non ha mai vissuto la soddisfazione di giocare da titolare un mondiale, in quanto nel ’90 era riserva di Ferri e Bergomi, nel ’94 non fu convocato, e nel ’98 una brutta frattura alla tibia rimediata in febbraio a Lecce lo tenne lontano per quasi un anno dai campi di gioco. Pesano nella sua storia con la Nazionale, gli anni di assenza dal ’91 a ’94 durante l’ era Sacchi, che riteneva Ciro inadatto al gioco a zona. Nel 1995 però, il tecnico romagnolo dovette ricredersi, facendo di Ferrara un titolare ( quasi) fisso della squadra azzurra.

Z = ZIBALDONE

E’ uno dei pochi giocatori ad non avere né un sito internet e a non essere rappresentato da un procuratore, ruolo che qualche volta ha fatto rivestire al fratello; nel corso dell’ ultimo campionato dopo tanto penare, ha finalmente tagliato l’ agognato traguardo delle 500 presenze in serie A negli ultimi minuti dell’ incontro con il Parma. L’ unica volta che intervenne in televisione sul tema moviola, fu per proporre di abolirla almeno per una domenica. " Così per una volta parliamo solo di calcio, che non è fatto solo di polemiche, ma anche di tattica, gesti tecnici e tanto altro ancora". In ritiro amava risolvere complicatissimi puzzle, anziché giocare alla PlayStation. E’ riuscito ( impresa quasi impossibile nel calcio di oggi), a vestire le maglie di due sole squadre, dimostrando ad esse una dedizione quasi assoluta. Ciro, un nome, una garanzia, un monumento !.

Translate »
error: Content is protected !!