DA SIVORI ED ALTAFINI A VINICIO (3° PUNTATA)

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Fu un’ estate meravigliosa quella del 1965 per gli sportivi napoletani ; la Partenope rugby era diventata per la prima volta campione d’ Italia, la consorella del basket era stata promossa in serie A, ma soprattutto il neo- promosso Napoli di Bruno Pesaola e Roberto Fiore aveva condotto una campagna acquisti col botto. Approfittando del malcontento in loro serpeggiante rispettivamente nel Milan e nella Juventus, il diabolico Fiore riuscì a convincere Altafini e Sivori a trasferirsi in riva al golfo, scatenando in Città un entusiasmo irrefrenabile. Grande fu la stagione 1964 –’65 per gli azzurri che conclusero al terzo posto, in particolare grazie al duo delle meraviglie assetati di gloria. In più i due si scambiarono le …rispettive vendette, in quanto mentre Sivori del gol vincente contro il Milan, Josè  Altafini il pomeriggio del 6 febbraio 1966 fu il carnefice dell’ ( da parte di Sivori ) odiato tecnico paraguaiano Heriberto  Herrera  profeta del “ movimiento “  per l’ 1 –0 finale. Beffardamente Sivori dopo il gol andò ad allacciarsi le scarpe sotto la panchina bianconera, proferendo al suo ex- trainer complimenti non proprio…al bacio. Herrera però si prese la sua bella rivincita nel campionato seguente  ( 1966 –’67 ) che terminò con la vittoria di uno scudetto assolutamente inaspettato ai danni dell’ Inter del suo omonimo rivale Helenio. Un gol in contropiede nel finale di Favalli decise la sfida il 20 novembre 1966, successo ripetuto il 31 marzo 1968 grazie alle reti di De Paoli e Cinesino, alle quali rispose parzialmente Totonno Juliano.

Ma il match più famoso degli anni ’60 è invece quello del 1 dicembre 1968, che il Napoli si aggiudicò in rimonta per 2 –1 grazie ad una doppietta di Enzo Montefusco che ribaltò il punteggio dopo il gol di “ Pietruzzu “ Inastasi. La gara passò alla storia come quella del pugilato, dopo una furibonda lite a metà campo che vide come principali protagonisti Sivori e Sandro Salvadore. La delusione per la pesante squalifica ( sei giornate ) indusse il “ cabezon “ a tornare definitivamente in Argentina, appendendo le scarpe al classico chiodo. Il Napoli tornò al successo nel 1969 –’70 per 1 –0 ( Altafini su rigore ), punteggio ripetuto la stagione seguente con un gol del terzino Gigi Pogliana, nel campionato che vide gli uomini di Beppe Chiappella arrivare terzi dietro Inter e Milan.

Due 1 –1 consecutivi nel 1971 –’72 ( Capello e ancora Pogliana ) e nel 1972 –’73, quando Zoff per la prima volta scese da avversario al S. Paolo dopo il suo trasferimento. A segno andò di nuovo Fabio Capello con un tiro dal limite dell’ area, per gli azzurri pareggiò, risolvendo una mischia furibonda in area con un colpo di testa l’ ala Giorgio Mariani, capace nelle giornate di luna buona di risolvere le gare da solo. Il 1973 –’74 vide sedere sulla panchina azzurra per la prima volta Luis Vinicio, e la squadra dopo una stagione precedente assai deludente prende a girare a mille. Prova ne sia che il 14 ottobre 1973, i campioni della Juventus vengono seccamente battuti per 2 –0, grazie ad una folgore dai venti metri di Jarbas Faustinho Canè ( alla sua ultima grande stagione ), raddoppiato nella ripresa da un penalty di Sergio Clerici. Alla fine il Napoli si piazzò terzo, dietro la Lazio di Chinaglia ed alla Juventus. Ma ahimè, quella resterà l’ ultima vittoria sino al 1985.

Nel 1974 –’75, che dopo un’ entusiasmante rincorsa vide il Napoli piazzarsi a soli due punti dalla Juventus, l’ incontro del 15 dicembre si risolse in un vero e proprio incubo per Juliano e c. Nonostante il Napoli cinse d’ assedio la metà campo juventina dal 1° al 90° minuto, gli scaltri avanti bianconeri infilzarono senza pietà per ben sei volte il povero “ Gedeone “ Carmignani. I marcatori di quello storico 6 –2 furono per gli ospiti due volte Damiani, ed una volta rispettivamente Altafini ( anch’ egli passato alla Juve insieme a Zoff ), Bettega, Causio e Viola. Una doppietta del “ Gringo “ Clerici attenuò il pesante passivo. Il 4 aprile 1976 un errore di Zoff a seguito di una punizione di Gigi Boccolini sembrò spianare le porte del successo agli uomini di Vinicio, ma ad inizio del secondo tempo ci pensò Roberto Bettega a riportare in parità i suoi. Cambiano i tecnici per entrambe le contendenti nel 1976 –’77; sulla panchina azzurra siede per l’ ennesima volta Bruno Pesaola, mentre Giovanni Trapattoni è all’ esordio della sua fantastica avventura con i bianconeri. Il 9 gennaio 1977 ad un quarto d’ora dalla fine di testa in tuffo aprì le marcature Roberto Boninsegna, gol raddoppiato dopo appena cinque minuti dal grande e indimenticabile Gaetano Scirea, dopo un match condotto sempre in avanti dagli azzurri. Purtroppo nel finale a seguito di un gol giustamente annullato a Massa segnato di mano, la rabbia del pubblico provocò il ferimento alla testa con una bottiglietta del guardalinee Binzagi, provocando la squalifica del S. Paolo per due turni.

Nuova sconfitta per il Napoli di Gianni Di Marzio il 18 – 9-1977 contro una Juve alla fine ancora campione ( 1 –2 con gol di Gentile, Pin e Pietro Paolo Virdis ). Infine due pareggi per 0 –0 senza troppe emozioni nel 1978 –’79 e nel 1979 –’80, con ancora Vinicio al timone del Napoli. Facendo un passo indietro, fini a reti bianche pure nel 1962 –’63, che disgraziatamente vide alla fine del campionato il Napoli retrocedere per la quarta volta nella sua storia.

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