IL RUGGITO DEL NAPOLI SUL CAMPIONATO

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Il Napoli che ha espugnato lo stadio "Angelini" di Chieti è stato bello solo per metà. L’unica notizia confortante è che la squadra partenopea, ormai ufficialmente, si è trasformata in squadra cinica e spietata, così come deve essere, in alcune circostanze, chi vuole ambire al fondamentale traguardo della promozione. In quel di Chieti gli uomini di Reja, complice anche il terreno pesante e un arbitraggio fin troppo permissivo a favore dei teatini, ha saputo capitalizzare al meglio le poche occasioni nitide capitate sui piedi degli avanti azzurri. Soprattutto nel primo tempo la squadra ha retto bene e si è dimostrata ancora una volta compagine di grande personalità anche se il gioco sulle fasce ha latitato per larghi tratti. Le azioni di pericolo per la retroguardia abruzzese sono state tutte costruite per vie centrali, grazie alla ottima vena e alla fisicità della coppia gol Sosa – Calaiò che,soprattutto in occasione del gol,hanno dimostrato ancora una volta di poter coesistere ed essere una costante spina nel fianco delle maglie difensive avversarieAl contrario,il dato meno piacevole della giornata è venuto dal reparto arretrato azzurro che oggi, per la prima volta nella stagione, ha dato segnali di appannamento. Nel secondo tempo i veloci e guizzanti attaccanti nero- verdi hanno messo in difficoltà il quartetto di difensori azzurri, tra le fila dei quali, in particolar modo, hanno trovato la luna storta soprattutto Romito e Maldonado, i quali sono stati messi a dura prova dal trio Maggi-Virdis-Paradiso a cui si è aggiunto successivamente il giovane Artistico.Certo è che vincere in trasferta, dopo una prova abbastanza opaca, rappresenta un segno di forza, un messaggio alle dirette concorrenti del Napoli che in ogni caso ha trovato continuità nei risultati, griffando questa prima parte del campionato in maniera significativa. Il Napoli ha iniziato ufficialmente la sua rincorsa alla serie B conquistando l’ottava vittoria in campionato e portandosi a + 7 dalla seconda in classifica, con una media inglese veramente eccezionale di + 6.Facendo un raffronto con la marcia delle due squadre che l’anno scorso andarono in B, il Napoli sembra ricalcare le caratteristiche sia di Avellino che del Rimini: per la quantità di punti e il cammino strepitoso, sta facendo meglio della squadra romagnola, sotto il profilo della cinicità e della concretezza, assomiglia molto all’Avellino di Cuccureddu, che certo non aveva un grande gioco ma che ha saputo costruire la vittoria finale su queste due caratteristiche del collettivo.Unica differenza rispetto allo scorso campionato è che a questo punto, dopo 12 giornate di campionato, sì è ancora alla ricerca del vero antagonista della squadra azzurra. Forse questo sarà il leit motiv di questa stagione che ci ha portato un Napoli saldamente al comando di un girone che forse, un po’ tutti, ci aspettavamo un po’ più combattuto e qualitativamente elevato e che invece vede la squadra azzurra cercare disperatamente un avversario degno di questo nome. In attesa di sapere il nome della rivale diretta, rimane il fatto che sotto il profilo della qualità del gioco e della tenuta mentale c’è ancora da lavorare soprattutto per costruire una squadra solida in prospettiva serie B. Il fatto che tra i singoli c’è consapevolezza dei propri errori quando si commettono (vedasi ammissione di colpa di Romito) è già un buon segnale di crescita. Significa che c’è la necessaria maturità e l’intelligenza per migliorare partendo dagli errori e a prescindere dal successo. Questo è un segnale che al di là della vittoria di oggi, fa ben sperare per il futuro.Ultima considerazione va fatta sulle carenze d’organico. Urgono disperatamente un giocatore di fascia sinistra e un attaccante brevilineo veloce e tecnico che garantisca un buon numero di gol, anche perché il Napoli di oggi ha dimostrato in alcuni frangenti di essere fin troppo prevedibile. E questo è un messaggio indirizzato sia a Reja che a Marino. Nonostante tutto va bene così, il Napoli continua a ruggire e annuncia al campionato:"A.A.A., Avversari cercasi!.

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