INTER-STELLARE

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Come migliorare un meccanismo pressoché perfetto? Moratti ci ha provato, e con i suggerimenti del suo tecnico Mancini ha investito una discreta quantità di denaro (non eccessiva, considerati i precedenti) nell’acquisto di altre due pedine importanti per rinfoltire la rosa. Chivu e Suazo sono due campioni eccezionali, tanto che per averli l’Inter ha dovuto superare prima diversi ostacoli posti da chi stava per venderli. Si diceva del meccanismo quasi perfetto: e infatti, per trovare il giusto equilibrio, Mancini è tornato a far ricorso ai “vecchi”, seppur con tante assenze, e i nuovi arrivati aspettano il loro momento in panchina, perché non si sono ancora inseriti al meglio.

Se si escludono un paio di redivivi già presenti nella rosa nerazzurra, poco o niente è cambiato dallo scorso anno nella formazione titolare. A partire dal portiere, che è sempre Julio Cesar (28), il meno pubblicizzato ma forse il più affidabile dei tanti portieri brasiliani in giro per il mondo. Non sbaglia un colpo da parecchio, l’ex vice-Toldo, coadiuvato anche da una difesa ermetica. Difesa che a causa della squalifica di Maicon vede arretrare di nuovo capitan Zanetti (34), che lo scorso anno si è disimpegnato benissimo a centrocampo. Ma l’argentino è il giocatore universale, e dovunque lo si schiera non demerita mai; figuriamoci da terzino destro, il suo ruolo naturale. Dall’altro lato potrebbe agire un altro jolly difensivo, quel Burdisso (27) che pur di giocare si è reinventato terzino e perfino mediano, da centrale difensivo puro che era. In mezzo, Chivu permettendo, i titolari saranno il velocissimo Cordoba (31) e il roccioso Samuel (29), entrambi pericolosissimi anche negli inserimenti sui calci da fermo.

A centrocampo Mancini ha abbandonato il rombo e i vari esperimenti dello scorso anno, complice anche l’assenza di Vieira, e ha deciso di puntare sulla linea a quattro classica. A questa “riconversione” ha contribuito il ritorno in grande stile del mancino brasiliano Cesar (33), uno di quelli che li dai per bolliti e loro ti stupiscono con una serie di partite da incorniciare. Peccato, perché in estate l’Inter lo stava regalando al Napoli… Sulla destra l’immortale Figo (35), classe infinita e giocate d’alta scuola. Anche lui sembrava al capolinea, ma come Cesar si sta riconquistando il posto a furia di prestazioni scintillanti. Al centro l’imprescindibile Cambiasso (27), l’ex erede di Redondo che col tempo è diventato uno degli incontristi più forti al mondo Piccolo particolare, segna quanto una mezzapunta. Vicino a lui uno che il trequartista sa farlo e anche bene, Dejan Stankovic (29), una garanzia di qualità con un velenosissimo tiro dalla distanza. Stankovic, da centrocampista più avanzato, appoggerà l’attacco, il reparto dove la concorrenza è più feroce. Fra Crespo, Cruz e Suazo alla fine dovrebbe spuntarla ancora Adriano (25), giocatore di rara potenza che però Mancini sta cercando di rigenerare dopo un lungo periodo di crisi, anche personale. Adri non ha ancora ritrovato il gol, la speranza di Domizzi & company è che rimandi ancora di una settimana l’appuntamento. Al suo fianco, l’unico inamovibile, il giocatore più forte al mondo in questo momento. Ovviamente parliamo del divino Ibrahimovic (26), uno che è capace di cambiare la partita con un solo lampo, uno di quei calciatori di fronte ai quali non puoi fare altro che applaudire, anche se tieni per l’altra squadra. La tecnica di Ronaldinho, la stazza di Toni, l’imprevedibilità di Robinho, e adesso che lo ha affinato, anche il senso del gol di Trezeguet. Praticamente il nuovo Van Basten, anche se a qualcuno questa definizione sembrerà una bestemmia. Ibra è la carrozzeria di lusso di una macchina potente e affidabile, i cui unici punti deboli possono essere la stanchezza post-Champions e la giornata storta in cui potrebbero incappare i suoi talenti. Ma il Napoli ha il dovere di provarci, con la speranza che la quadrata formazione che ha allestito Mancini perda la bussola, come accade di tanto in tanto, e si faccia prendere dal nervosismo che arriva ogni volta che le cose non vanno per il verso giusto. D’altronde, nonostante tutto, parliamo sempre di Pazza Inter…

Probabile formazione (4-4-2): Julio Cesar; Zanetti, Cordoba, Samuel (Chivu), Burdisso; Figo, Cambiasso, Stankovic, Cesar; Adriano (Crespo), Ibrahimovic.    All. Mancini

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