LA NAZIONALE STA TORNANDO "NAZIONALE"?

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La tournè organizzata dalla federazione per intascare un bel po’ di soldini è andata al di là delle più rosee aspettative. Non ci riferiamo strettamente all’aspetto tecnico-tattico quanto, piuttosto, all’operazione simpatia andata in porto non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia. I calciatori convocati da Marcello Lippi hanno finalmente divertito l’esigente popolo italiano. Da Coppola del Messina a Lucarelli del Livorno, da Di Michele dell’Udinese a Grosso del Palermo la Giovane Italia ci ha davvero entusiasmato. Era da tempo che non vedevamo una partita Nazionale italiana con gli azzurri così vogliosi di dimostrare fino in fondo il loro valore. Indubbiamente queste due amichevoli, con Serbia ed Ecuador, sono servite anche a dare la possibilità a questi giocatori di mettersi in mostra in vista dei prossimi Mondiali di calcio in programma la prossima estate in Germania. Ma gli azzurri hanno giocato davvero con il cuore, orgogliosi della maglia che indossavano. Questo non per dire che Totti e compagni disdegnino la casacca azzurra, ma spesso sono portati (quasi inconsciamente) a snobbarla per esigenze dei club. Risparmiano le energie o, come si dice, "si guardano le gambe", per evitare infortuni che potrebbero pregiudicare le loro presenze in campionato. La Nazionale è tornata ad essere, per qualche giorno, la meta più importante da raggiungere per un calciatore. Questi giovani hanno dato un’importante lezione ai propri colleghi più quotati che quando non vengono convocati tengono il broncio quasi per ripicca. Forse se invece dei nomi si badasse di più alle reali qualità dei calciatori si potrà tornare a vedere quell’Italia che tanto piace a noi italiani. Quella Nazionale in grado veramente di farci sognare e divertire dove ognuno di noi può immedesimarsi. Ma questo Lippi lo sta capendo…

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