LA RAI DICE ADDIO ALLA SERIE A IN CHIARO
Il calcio in chiaro ha perso il suo monopolio, la Rai non lo gestirà esclusivamente ma nel prossimo futuro sarà ad appannaggio di Mediaste. Non sappiamo fino a che punto si è trattata di una scelta aziendale della Rai di offrire poco per un’offerta che da sempre gli apparteneva e che mai pensava di vedersela scippata o si è trattato davvero di un grande colpo della famiglia Berlusconi che con una super offerta ha spiazzato anche la tv di Stato. In Rai vi è un coro di protesta dei giornalisti verso l’azienda, c’è grande malumore tra la dirigenza Rai per essersi fatta sfuggire un prodotto così appetitoso come il campionato di calcio in chiaro. La Tv di Stato annuncia battaglie legali per invalidare l’asta, cerca consensi tra la classe politica ma oramai la frittata è fatta, i telespettatori dovranno abituarsi a vedere il calcio in chiaro la domenica pomeriggio su Canale 5 e Italia 1. Ci sarà un po’ di tristezza nel non vedere il programma simbolo del calcio domenicale, quel "90 minuto" andato in onda per la prima volta negli anni 70 grazie alla idea di due grandi giornalisti come Barenson e Valenti. Un contenitore che ha fatto epoca, il primo programma che ha fatto vedere per prima i gol della serie A, che ha lanciato giornalisti genuini come Tonino Carino da Ascoli, Gigi Necco da Napoli, Gianni Vasino da Milano, Cesare Castellotti da Torino e Giorgio Bubba da Genova. Su questo programma storico e su "Stadio sprint" la Rai ha il marchio registrato, pertanto Mediaset dovrà trovare dei nomi nuovi sia per il programma che prevede le interviste del dopo partita, sia per il programma in onda nel corso di Buona Domenica che farà vedere i primi gol di giornata. Alla Rai non rimarranno che gli highlights delle partite e la"Domenica sportiva". Una svolta epocale che mai ci si immaginava, ma in questo calcio commerciale in cui conta solo incamerare introiti per le società, è una scelta di mercato del tutto comprensibile che finirà di arricchire solo i presidenti ma che intristirà non poco i tifosi amanti del calcio romantico e delle tradizioni che oramai vanno a scemare sempre più, stagione dopo stagione