LA VOLTA BUONA DI GIANLUCA GRAVA

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Meglio tardi che mai, prenderla con il sorriso non fa mai male, soprattutto se la volta buona arriva a trenta anni suonati.Gianluca Grava, casertano d’oc, uomo di grande dinamismo e coraggio, dote che lo ha spinto in serie C ripagandolo con la prima presenza in serie A il due Settembre 2007 a cinque giorni da una torta ricca di trenta candeline. Il rude Gianluca parte dal basso quando a 16 anni si mette in mostra nei Dilettanti con la maglia della Casertana conquistando la promozione due anni dopo; nato come centrale difensivo veloce e dinamico, si scopre terzino di fascia nella Turris prima in serie C1 e nella Ternana poi, in serie cadetta; qui ha collezionato esperienza e qualità portando a casa più di cento presenze e qualche soddisfazione gol.

Passa il tempo, passano gl’anni, sei per l’esattezza, e quel difensore duttile di 1.72cm cambia aria, accettando il prestito a Catanzaro per poi richiamare l’attenzione di quel “Mago-Mercato” di Marino che, nel Gennaio del 2005, lo porta alla corte di Reja in serie C1 a sette anni di distanza dalla sua ultima presenza.

Nel Napoli “brutto e cattivo”, Grava diventa difensore tutto fare visto che in due stagioni e mezzo ha ricoperto ruoli certamente poco adatti per uno che non mostra un piede del tutto vellutato. Partito da terzino destro in una difesa a quattro, per poi spostarsi da cursore di fascia in uno pseudo centrocampo a cinque, quindi torna alle origini in una difesa a tre da centrale destro; come se non bastasse si è dovuto arrangiare anche sulla fascia sinistra, ma lui non molla, parla poco e corre molto e a volte le piccole soddisfazioni le si tolgono anche improvvisandosi bomber come nel caso di Napoli-Juve Stabia in serie C1 e alla prima uscita nello scorso campionato di serie B contro il Treviso sempre al San Paolo.

Nonostante tutto, il caparbio Gianluca non è rimasto a guardare quando il tecnico nello scorso pre-campionato, gli preferiva Maldonado, libero di professione, sulla fascia destra e lo stesso ha fatto quest’anno dopo essersi trovato sul suo binario il giovane, troppo giovane Garics; di primavere ne conta trenta l’anagrafe, lui sembra dimostrarne di meno pensando all’emozione di esordire in massima serie a Udine, dimostrando personalità nell’indossare quella fascia di capitano ora di Montervino, ora di Iezzo, e come se non bastasse diventa anche ingordo, mettendo il suo nome nel tabellino alla voce assist sul momentaneo 0 a 4 firmato Zalayeta.Il destino porta in casa Grava una nuova vita, la massima aspirazione, la volta buona che entra dicendo “Scusate il ritardo…”

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