LO STRAPOTERE CONTINUA

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Vincere otto partite di fila non è mai facile, figuriamoci se devi farlo con una spada di Damocle che pende sulla tua testa e che è pronta a tagliarla al primo passo falso. La Juventus può davvero entrare nella storia del calcio italiano. Una possibilità che arriva dopo gli scandali di questa estate che hanno portato la vecchia Signora a perdere qualche quarto di nobiltà (due scudetti, l’Europa e la serie A) in un processo di espiazione di pena costato ai bianconeri un -17 diventato poi -9. Eppure, a Torino sono riusciti a mantenere l’unica eredità positiva lasciata dalla vecchia classe dirigente, e cioè un parco calciatori di prim’ordine, che potrebbe lottare per traguardi ambiziosi anche in massima serie. E’ per questo che il primo obiettivo che si è posto Didier Deschamps, chiamato a ricostruire quanto perduto dopo le sentenze dei giudici, è stato quello di plasmare una squadra in grado di risalire rapidamente la china. Non sempre è facile raggiungere il risultato con il materiale umano a disposizione, ma tutto diventa facile soltanto se gli uomini formano un gruppo.

Traguardo non semplice se qualche campione del mondo, unitamente a qualche giocatore di livello di internazionale, è costretto a misurarsi con realtà che fino a pochi mesi fa era solito conoscere soltanto attraverso i giornali. La Juve ha reagito talmente bene a questi problemi che entro breve potrebbe riprendersi quel primo posto che ha tenuto ben saldo negli ultimi due anni, ma in categoria superiore. Ad aiutarla ci penserà un 4-4-2 formato da quelli che si stanno dimostrando uomini veri prima che grandi campioni. A difendere i pali c’è quel ragazzo per il quale ha tifato l’Italia intera ai mondiali di Germania, e che ha permesso alla Nazionale di alzare la Coppa sotto il cielo di Berlino. Gigi Buffon non è il solo Campione azzurro nella rosa bianconera. C’è anche Mauro Camoranesi, convinto dal nuovo corso a restare in bianconero e che Deschamps, con qualche panchina, ha ricostruito mentalmente prima che fisicamente. Come se non bastasse, in prima linea è rimasto un simbolo juventino come Alessandro Del Piero, che non vuol certo fermarsi a 202 gol.

La Juve non è soltanto questi tre fuoriclasse. La Juve è anche David Trezeguet, bomber implacabile in A e rapace d’area di rigore in B, capace di mettere a segno, insieme al capitano, ben 10 dei 17 gol segnati dai bianconeri. A centrocampo, detto di Camoranesi, sulla fascia opposta sgroppa Pavel Nedved, altro “fenomeno” che non ha abbandonato la nave mentre affondava. Calciatori esperti ma non solo, perché in mediana, al fianco di Cristiano Zanetti (uno di quelli comprati per rinforzare una squadra da scudetto…), c’è quel Matteo Paro che ha la possibilità di affermarsi con la maglia della Juve dopo tanti anni passati a farsi le ossa nelle tante società satellite bianconere. Qualche problema per Deschamps ci sarà soltanto in difesa, il reparto più solido della categoria con sole due reti al passivo (Buffon è imbattuto dalla seconda giornata, e la Juve in Italia è imbattuta da un anno). I due centrali, Boumsong e Kovac, sono in dubbio dopo gli infortuni rimediati nel corso della partita recuperata contro il Brescia. Il tecnico punterà su Birindelli e Chiellini, che schiererà laterali se almeno uno dei due dovesse recuperare, inserendo Balzaretti a sinistra e l’ex Fiorentina al centro (con Legrottaglie o Zebina al suo fianco) in caso di doppio forfait. Al serafico Didì le soluzioni certamente non mancano, perché la panchina della Juve fa gola anche a quelle squadre che puntano ai play-off. Sarà probabilmente anche questa l’arma in più di una squadra che può già fare i conti con il prossimo campionato: per questo, sembra già essere tutto deciso. 

La probabile formazione (4-4-2): Buffon; Birindelli, Boumsong (Legrottaglie), Kovac (Balzaretti), Chiellini; Camoranesi, Paro, Zanetti, Nedved; Trezeguet, Del Piero. All.: Deschamps

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