Lo zibaldone di Empoli-Napoli

Riviviamo la partita di ieri con il classico gioco dell’alfabeto

 

Approccio sbagliato: il Napoli entra con il peggior piglio possibile in gara, mentre gli avversari mostrano determinazione e cattiveria agonistica e vanno subito a segno.

 

Bereszynski fa un figurone al cospetto dei suoi ex compagni di squadra. Sempre ordinato e diligente nel lavoro da svolgere, anche se non ha troppi grattacapi dalle sue parti.

 

Colpo grosso in zona salvezza per l’Empoli di Nicola, che riscatta immediatamente la sconfitta di Lecce e si regala un pomeriggio da sogno per le ambizioni di permanenza.

 

Disastroso, ancora una volta, tutto il reparto difensivo che è responsabile in occasione della marcatura di Cerri e in almeno altre due circostanze in cui l’Empoli non ne ha approfittato.

 

Ennesimo passo falso di una stagione che sta finendo nel peggior modo possibile. La sensazione di poter perdere contro chiunque è tremenda.

 

Fazzini sicuramente merita la palma di migliore in campo: manda totalmente in tilt Natan, con una serie di giocate di qualità e di sovrapposizioni di livello, provocando scompiglio nella metà campo avversario.

 

Gyasi sfreccia sulla propria corsia di destra e ha il merito di pennellare un cross perfetto per il colpo di testa vincente di Cerri. Spina nel fianco per tutta la gara.

 

Ha giocato solo un tempo a causa di uno stato influenzale accusato alla vigilia della gara. Mazzocchi entra nella ripresa, provando a fare il possibile, ma non basta.

 

Impensabile che potesse accadere tutto ciò: si continua a scavare, sperando che prima o poi arriverà un fondo definitivo e non ulteriormente scalfibile.

 

Lasciano il campo anzitempo sia Politano che Kvaratskhelia, che sicuramente non hanno disputato una gara sufficiente ma sono stati tra i pochi a provarci con dei sussulti estemporanei.

 

Manca stavolta il contributo di Victor Osimhen, spesso in fuorigioco e quasi mai pericoloso dalle parti di Caprile, che vive un pomeriggio tranquillo.

 

Non gira più il Napoli: tattica, testa, gambe non vanno più come una volta e la sconfitta del Castellani può essere una resa definitiva.

 

Ottantanovesimo minuto di gioco per vedere in campo Giovanni Simeone, che sicuramente poteva essere impiegato ben prima, nel tentativo di rimettere in carreggiata il Napoli e dare sostanza al reparto offensivo.

 

Pesante bocciatura per Natan, che sperava di poter riscattarsi a distanza di tantissimi giorni dall’ultima da titolare. Si è rivelato un flop, in un ruolo non suo ma che aveva già ricoperto in passato.

 

Qualificazione alle prossime coppe europee che sembra a questo punto compromessa: neanche l’ottavo posto è più al sicuro. Difficile trovare un rimedio.

 

Reazione d’orgoglio che è mancata ad inizio secondo tempo, a differenza di quanto accaduto a Monza. Un altro episodio che fa molto male.

 

Sconfitta che arriva dopo la tremenda delusione della mancata vittoria in casa contro il Frosinone: un altro colpo impossibile da digerire.

 

Tre anni di distanza dall’ultima rete in Serie A di Alberto Cerri: ieri ha impiegato pochissimi giri di lancette per perforare la retroguardia dei partenopei con un preciso colpo di testa.

 

Una grande chance per ammazzare la partita è stata sprecata da Cambiaghi, che si è inserito con i tempi giusti ma sotto porta ha colpito il palo, sfiorando soltanto il raddoppio.

 

Voragini che si aprono ogni qual volta il Napoli ha la palla tra i piedi: nel momento in cui non hanno la sfera tra i piedi, gli azzurri fanno acqua da tutte le parti.

 

Zielinski dopo alcune buone prove torna a disputare una gara deludente, senza mai trovare guizzi interessanti e accompagnando poco la manovra.

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