L’ULTIMA GAFFE DEL RAGIONIER MACALLI

Ad ascoltarlo non ci si annoia mai. Peccato che Mario Macalli, per la funzione ed il ruolo che riveste, dovrebbe erudire e non divertire il pubblico degli addetti ai lavori. E invece il presidente della Lega di C non perde occasioni per sfornare gaffes. L’ultima uscita del Ragioniere cremasco è legata alle possibilità di società come Napoli e Genoa di essere ripescate in serie A, naturalmente dopo aver vinto il campionato di C1. Se per molti un "doppio salto" è improbabile, per Macalli è addirittura impossibile perché, a suo avviso, le norme della Federazione non lo consentono. Macalli si è detto assolutamente certo delle sue affermazioni ("Il doppio salto non è previsto, è stato proprio cancellato nel fare le norme" ha dichiarato). Evidentemente, il giorno dell’approvazione dei criteri per i ripescaggi relativi alla stagione 2006-2007 Macalli non era presente al Consiglio Federale. Non si spiega altrimenti la clamorosa affermazione del presidente della Lega di C, che ha dimostrato di ignorare buona parte del comunicato ufficiale 167/A pubblicato (e quindi da lui sottoscritto…) in data 15 febbraio 2006 Il comma A dell’importante documento recita quanto segue: "Per il ripescaggio al Campionato di Serie A 2006/2007 si formerà una griglia composta dalle società retrocesse dal Campionato di Serie A (2005/2006), dalle società che hanno conservato il diritto di partecipazione al Campionato di Serie B (2006/2007) e dalle società promosse dal Campionato di Serie C1 (2005/2006)". Pertanto, anche le società che avranno vinto la C1 compariranno nella classifica delle ripescabili, anche se con poche possibilità di vedere accolte le proprie istanze. Fa specie che Macalli ignori una norma che gratifica società della sua Lega, quei club che Macalli, da buon presidente, dovrebbe al contrario tutelare e sostenere presso le più alte istituzioni del calcio italiano. Macalli sembra fare l’esatto contrario, al punto che anche quando parla del Genoa incorre in un altro clamoroso errore di valutazione. Per il presidente della Lega di C, le squadre che in passato sono state condannate per illecito sportivo non potranno ambire ad alcun ripescaggio. In realtà nello stesso comunicato ufficiale 167/A si precisa che verranno escluse dalla lista delle ripescabili "le società che, al momento della decisione sui ripescaggi, abbiano subito sanzione per illecito sportivo da scontarsi nella stagione 2006/2007". In caso di promozione anche il Genoa, pertanto, rientrerebbe fra le aventi diritto, in quanto ha già scontato la penalizzazione dovuta all’illecito sportivo nella stagione che volge al termine (2005-2006). Macalli consiglia agli editori di mandare a casa i giornalisti che scrivono delle possibilità di ripescaggio in A per Genoa e Napoli, perché questi giornalisti fanno disinformazione. I fatti dimostrano che in questo caso a fare disinformazione è proprio lui, e trattandosi di un presidente di Lega il fatto è ancora più grave. In una federazione seria, personaggi che ignorano le regole del gioco non potrebbero fregiarsi di una carica così importante. Andrebbero esautorati da ogni potere, ed immediatamente. Per dirla alla Macalli, "mandati a casa". Se poi si pensa che Macalli è recidivo, la gravità delle sue affermazioni è smisurata. Quando l’estate scorsa si parlava di un ripescaggio del Napoli in B, il Ragioniere dichiarò che prima del Napoli eventualmente andava ripescato il Pavia perché aveva chiuso il suo girone con più punti. A Macalli "sfuggì" che il girone A di C1 era composto da 19 squadre (decisione alla quale si arrivò per altri errori della Lega), e che pertanto le giornate di campionato erano 36: la "media punti" del Napoli era in realtà superiore a quella del Pavia. Insomma, sembra proprio che l’arroganza suggerisca a Macalli di non leggere attentamente quanto approvato dal Consiglio Federale. Nel prossimo conclave, un consiglio all’ "editore" Carraro: rinfreschi la memoria e consegni i regolamenti al prode "giornalista" e Ragioniere, negli ultimi tempi distratto forse dai problemi perenni della C che non riesce a risolvere. Il "limone Napoli", spremuto fino all’inverosimile con pesanti ammende, non garantirà altre entrate economiche. Adesso può solo essere provocato, nell’attesa di una finale di Supercoppa che possa portare Macalli al "San Paolo" per ammirare la generosità dei napoletani: la speranza è che l’esito del sorteggio sulla sede della gara di ritorno non sia scontato come a molti sembra… Macalli, in ogni caso, avrà qualche settimana per ripassare i regolamenti. Quegli stessi che i dirigenti pallonari cambiano con tale frequenza a tal punto da non ricordare quelle in vigore…

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