MAI UN PAREGGIO TRA NAPOLI E CATANIA AL SAN PAOLO

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Egidio Musollino, detto il “Presidente della rinascita”, illuminato condottiero che aveva rigenerato entusiasmi e speranze dopo la retrocessione del 1948, morì prematuramente il 22 febbraio 1951, a soli 43 anni.

 

Appena otto mesi prima, esattamente il 25 giugno del 1950, aveva orgogliosamente mostrato al Sindaco Moscati il suo Napoli, schierato prima dell’ultimo confronto della stagione, con la promozione già in tasca, raggiunta appena sette giorni prima. Sparring – partner di quel giorno (per la prima volta in assoluto a Napoli) era il Catania, sconfitto per 2-1 grazie ad una doppietta di Ivo Suprina, “Bomber” dell’epoca. A fine gara, avvolti da un entusiasmo traboccante, Musollino e l’allenatore Monzeglio furono letteralmente portati in trionfo da una folla inebriata di gioia, in un “Vomero” stipato fino all’inverosimile. Quel match segnò l’inizio del bel Napoli anni ’50, sempre nelle prime posizioni, anche se mai in lotta per lo scudetto.

 

Sono nove in totale gli incontri disputati a Napoli fra gli azzurri e i (rosso) azzurri etnei; gli ultimi due disputati in serie B, nel 2003 e nel 2004, con una vittoria per parte, con il Napoli ad imporsi il 25.1.2003 con un rigore messo a segno da Davide Dionigi, ed il Catania a rendere pan per focaccia l’anno dopo (15.5.2004) per 3-2, con due gol realizzati da Emanuele Berrettoni, grande promessa targata Lazio di fine anno ’90.

 

Dopo quel felice 25 giugno 1950, Napoli e Catania si riaffrontano il 30.1.1955, ed anche stavolta sarà una doppietta a decidere a favore degli azzurri le sorti del match: 2-0, con Vitali matador al 37° ed all’80°.A fine stagione il Catania retrocede per illecito sportivo. Rifà capolino in serie A nel 1960-’61, anno della terza retrocessione fra i “cadetti” del Napoli. Gli ospiti, nonostante due infortuni, (all’epoca non erano consentite le sostituzioni) chiude l’incontro in nove, vincendo per 1-0 con un gol di Morelli dopo tredici minuti di gioco. Rapida risalita del Napoli con Pesaola, ed il 1° novembre 1962, per la prima volta al S. Paolo, Napoli e Catania sono di nuovo contro. Napoli avanti di due gol al 31° (Rosa e Fanello), una doppietta di Prenna raddrizza le sorti del match, il 3-2 decisivo a favore dei partenopei è realizzato ancora da Rosa, a cinque minuti dalla fine.Una curiosità: alla vigilia di quell’incontro, previsto per l’ottava giornata d’andata, il Catania si presentò forte del suo secondo posto in classifica, a quota 10, a soli due punti dal Bologna di “Fuffo” Bernardini. Alla fine si salverà tranquillamente, chiudendo a 30 punti, tre in più del Napoli, insufficienti ad evitare una nuova, amarissima, discesa degli azzurri negli inferi della B.Sempre con Pesaola alla guida, la sospirata promozione arriverà due anni dopo, nell’estate del 1965, quella che poi passerà alla storia per gli acquisti “Boom” di Sivori ed Altafini.Il 12 settembre 1965, in un clima di giustificata euforia, il Napoli battè nettamente il Catania, con due gol di Canè ed uno di Altafini. A fine campionato, tocca al Catania il fiele della retrocessione, tornerà (per ridiscendervi precipitosamente) nel 1970-’71, ma, pur se con un punteggio inferiore, il Napoli si impone ancora per 1-0, con una rete al 58° di “Uccellino” Hamrin (150 gol in serie A).

 

L’ultimo confronto in serie A si è giocato il 15 aprile 1984, ed un già retrocesso Catania, si arrende quasi senza combattere al Napoli di Marchesi per 3-0 (Dirceu, Dal Fiume, Pellegrini), ancora alla ricerca della sospirata salvezza, che avverrà con una giornata di anticipo dalla fine della stagione, grazie ad una vittoria sull’Udinese di Zico per 2-1. Il bilancio quindi parla di sette vittorie azzurre, con sole due vittorie sicule. Non pensiamo che Reja voglia interrompere la favorevole tradizione ……………   

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