NAPOLI: UN GENNAIO DA SCHIAFFI
Un inguardabile Napoli rimedia la seconda sconfitta in campionato. Dopo Perugia, la capolista cade a Massa Carrara contro la quint’ultima della classe alla quale basta un cocktail di determinazione, grinta, tenuta atletica ed una sforbiciata di Vagnati per stendere un Napoli grande solo sulla carta. Nelle prime tre partite del nuovo anno, si è vista la brutta copia della squadra ammirata durante la fase centrale del girone d’andata. Prestazione senza orgoglio, smalto, rabbia. Senza idee e senza voglia, il Napoli non ha messo quasi mai paura alla banda di D’Arrigo, che aveva vinto l’ultima volta in casa contro la Pistoiese il 20 novembre. Stessa data dalla quale Calaiò non segna più. A Massa ha sprecato una ghiotta occasione a metà ripresa, rappresentando tutta la pochezza del Napoli attuale. Troppo lezioso e superficiale, il gruppo azzurro non è stato aiutato dalle scelte di Reja. Di difficile comprensione i cambi attuati. Quando era il momento di provare Lacrimini, che poteva garantire la spinta necessaria sulla sinistra, ha gettato nella mischia un difensore puro quale Cupi, fermo da oltre un anno ed in evidente impaccio. Tenere i 4 difensori bloccati non è servito a nulla. Con l’uscita di Capparella (peggio di lui stavano facendo Bogliacino, inconsistente per tutto l’incontro, e Sosa assolutamente nullo), sacrificato per Pià, si è tolta l’unica valvola di sfogo che gli azzurri avevano sulle fasce laterali. Mettere in campo quattro punte –con l’ingresso di Greco- è servito a poco, salvo che ad imbottigliare oltremodo l’area di rigore avversaria. Negli spogliatoi Reja non ha dato spiegazioni chiare sulle sue decisioni. L’impressione è che un po’ di confusione lo stia assalendo.La sconfitta di Massa riporta tutti sulla terra, per l’ennesima volta urge un bagno d’umiltà per un gruppo che troppo presto s’esalta e smarrisce la retta via. Un gruppo che quando ritiene di avere in tasca la promozione allenta la morsa e torna a giocare con sufficienza e presunzione. Ma la presunzione non appartiene ai forti, e se questo Napoli vuol dimostrare di esserlo deve lasciare a casa la supponenza. Il Frosinone, zitto zitto, si fa sotto, conquista la terza vittoria consecutiva, proverà a rendere la vita dura al Napoli sino a maggio. Domenica contro la Lucchese, Fontana e soci dovranno tornare a vincere e convincere per scacciare via gli incubi e le ombre ritornati a far capolino nel mesto pomeriggio toscano, ma già emersi dopo le gare con Grosseto e Acireale.