RICARDO ALEMAO "IL TEDESCO"

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In portoghese Alemao significa " Tedesco", e il buon Rogerio, venne così soprannominato a causa della capigliatura bionda. Ma, nonostante non avesse nessun legame con la Germania, dei tedeschi Alemao possedeva le caratteristiche storiche dei giocatori teutonici: grinta, abnegazione, spirito di sacrificio, voglia di non arrendersi mai. In più però, non gli faceva certo difetto la tecnica di base, fiore all’ occhiello di tutti i giocatori nati nel paese che meglio di ogni altro al mondo, incarna la passione nazional – popolare per questo sport. Nato nello stato di Minas – Garais il 22 novembre del 1961, cresce nelle giovanili del Botafogo di Rio, la squadra del mitico " Mané " Garrincha, esordendo in prima squadra nel 1980, conquistando la maglia da titolare del 1982. Con i bianconeri d’ oltre oceano milita fino al marzo 1987, quando viene acquistato dal vulcanico Presidente dell’ Atletico Madrid Jesus Gil. Centrocampista perfettamente adattatosi al calcio moderno, sempre nel vivo nel gioco, incontrista e costruttore al tempo stesso, aveva una particolare capacità nel vincere i contrasti, soprattutto in quelli più pericolosi per la sua incolumità, risultando però assai di rado falloso, e comunque senza mai trascendere nella cattiveria, se non in quella lealmente agonistica. Con la maglia " auriverde" del suo Brasile disputa due campionati del Mondo ( Messico ’86 e Italia ’90 ), senza fortuna per i suoi colori, ma comunque ( specie quello del 1986 che lo porta alla ribalta mondiale ) positivi riguardo il suo rendimento. Nell’ estate del 1988 il Napoli si trova di fronte il problema della sostituzione di Salvatore Bagni, implacabilmente tormentato da un ginocchio malandrino. Lucianone Moggi risolve brillantemente la questione acquistando non uno, ma ben due elementi : Crippa e Alemao. Insieme a " Rambo" De Napoli, formeranno una diga di centrocampo, assai difficile da conquistare per qualsiasi avversario. Purtroppo, durante la sua prima stagione in riva al Golfo, viene bloccato da una brutta forma di epatite, che per fortuna però, non gli impedisce di rientrare in tempo per partecipare alla vittoria in Coppa Uefa ai danni dello Stoccarda. Sarà proprio Alemao a realizzare il gol iniziale del 3 -3 finale che consegnerà la Coppa agli azzurri, con un gol di inusuale fattura, con la palla che schizza come impazzita dopo la respinta del portiere, quando sembra destinata a spegnersi sul fondo. Subito dopo il " Tedesco" uscirà per infortunio, ma il suo rimarrà indelebile sull’ unica vittoria in campo internazionale conquistata dal Napoli. L’ anno dopo, è uno dei maggiori protagonisti sulla strada verso il secondo scudetto, sul quale appone la firma nel match più importante, quello di Bologna vinto per 4 -2, che in pratica consegna agli azzurri la certezza di essere nuovamente Campioni d’ Italia. Alemao resterà ancora per due stagioni, concludendo la sua stupenda avventura napoletana al termine del campionato 1991 – ’92, chiudendo con uno " score " di 9 reti in 93 partite. Oggi, tornato nel suo Brasile, il simpatico Alemao, persona sempre gentile e disponibile con tutti ( a detta di chi lo conosce bene ), si dedica al difficile mestiere di " Talent – scout ", magari alla ricerca di suggerire un campione per il suo vecchio Napoli….

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