ROMA- NAPOLI 25-10-87 1-1

Il 25-10-1987 i neo-campioni d’ italia del napoli si presentarono all’ olimpico di roma per affrontare i giallorossi locali forti del primato in classifica che li vedeva a punteggio pieno dopo cinque giornate con un vantaggio Già di 3 punti sulle dirette inseguitrici, fra le quali, oltre alla stessa Roma, vi era la Sampdoria di Vialli e Mancini e la Fiorentina di Roberto Baggio. Il Milan di Arrigo Sacchi stazionava a quota 6 insieme ad una folta compagnia. Gli Azzurri si erano ripresi benissimo dalla scoppola rimediata contro il Real Madrid in Coppa dei Campioni, ed erano reduci dal trionfale 6-0 contro il Pescara di Galeone. Tutt’ Italia invocava la vittoria salva-campionato della Roma di Nils Liedholm tornato nella capitale dopo la non esaltante esperienza con il primo Milan di Silvio Berlusconi. Quanti Napoletani quel giorno sulle gradinate! ci sentivamo i padroni del mondo (in senso calcistico naturalmente) e il bello che lo eravamo sul serio! Quel giorno si ruppe ufficialmente il gemellaggio fra le tifoseria delle curve che durava ormai da sette anni. Nella gara dell’ anno prima al S. Paolo c’era stata qualche scaramuccia, ma niente faceva pensare a quello che successe quel pomeriggio; come tradizione sotto la "nostra" curva venne un tifoso giallorosso a sventolare la bandiera coi suoi colori del cuore e venne (come d’uopo) applaudito a scena aperta. Ma quando la scena si ribaltò il tifoso azzurro venne scacciato in malo modo dalla Curva Sud. Non vogliamo in questa sede classificare colpevoli e innocenti, ci siamo limitati a raccontare i fatti di cui fummo testimoni che, naturalmente, accrebbero il clima di grande tensione che già si respirava prima della partita. Il Napoli si schierò con: Garella, Ferrara, Francini. Bagni, Ferrario, Renica. Careca, De Napoli, Giordano, Maradona e Romano. La Roma rispose con: Tancredi, Tempestilli e Oddi. Manfredonia, Collovati, Signorini. Bruno Conti, Domini, Pruzzo, Giannini e Boniek. Come si può notare anche la Roma aveva una squadra di tutto rispetto, e la gara si prospettava come la più difficile di quelle affrontate dagli Azzurri sino a quel momento. Ma la prestazione del primo tempo degli uomini di Bianchi fece rapidamente fugare quei dubbi, visto che gli Azzurri tennero sempre in mano il pallino del gioco tanto che, al termine del girone d’ andata gli stessi Giannini e C. dichiararono che solo con il Napoli si erano trovati realmente in difficoltà. Ma il risultato di partenza non mutò, anche a causa di una grossa palla-gol fallita da Bruno Giordano a tu per tu con Tancredi. Inizia la ripresa ed in cinque minuti tutto si capovolge; il vecchio leone Pruzzo con uno scatto felino degno dei suoi anni d’ oro realizzò di testa la rete dell’ 1-0 al 46°. Antonio Careca non ancora avvezzo alle malizie dei difensori Italiani reagì con una testata ad un fallo di Collovati e fu espulso. Ma il peggio doveva ancora arrivare; al 18° minuto Renica già ammonito subì un secondo giallo dopo una trattenuta alla maglia di Zibì Boniek. Sembrava davvero finita; le "cornacchie" avevano avuto la meglio. Ma il Napoli, quel Napoli aveva un carattere d’ acciaio e non voleva arrendersi, pur giocando in nove contro undici. Al 67° batte un angolo Diego e come per incanto, in mezzo a cinque giallorossi spunta il testone riccioluto di Giovanni Francini ed è pareggio! mancano però più di venti minuti alla fine; come faranno a reggere in nove i nostri eroi. A questo punto cosa t’ inventa quel marpione di Bianchi? schiera la squadra a zona lasciando il solo Maradona a tentare qualche azione di alleggerimento. La Roma ad eccezione di una conclusione dai venti metri di Giannini non fu mai pericolosa irretita e sorpresa dalla nuova disposizione tattica degli Azzurri. Finì con un tripudio di bandiere e sciarpe a sottolineare l’ eccezionalità dell’ impresa. Fuori dallo stadio un tifoso romanista stizzito per le nostre manifestazioni di giubilo esclamò : "Ma avete forse vinto?". Cosa potevamo mai rispondergli? era un pareggio che valeva più di una vittoria!