SINISTRI PRESAGI

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La promozione del Napoli in serie A passa per il "San Paolo" ma non solo. Lo dicono i numeri del suo allenatore: quando ha trionfato in B, Reja ha costruito i propri successi sul fattore campo, concedendo pochissimi punti agli ospiti. Il tecnico goriziano ha vinto il campionato cadetto con Brescia (1997), Vicenza (2000) e Cagliari (2004), e nei primi due casi ha cominciato la stagione dall'inizio ottenendo una media-punti interna importante ed una esterna discreta: 2.1 in Lombardia (1.3 in trasferta), 2.6 in Veneto (0.9 fuori casa). Il Napoli di oggi viaggia al ritmo casalingo di 2 punti, mentre in esterna marcia a 1.4 a partita. Se rispetteranno la tabella di rendimento, gli azzurri chiuderanno a quota 72 punti. Considerando il cammino e le proiezioni delle inseguitrici, potrebbero non bastare. Per ipotecare un posto in A, Reja dovrà evitare di perdere altri punti a Fuorigrotta vincendo almeno uno scontro diretto senza perderne altri.

FORT REJA. Il tecnico non viene sconfitto in una gara di campionato fra le mura amiche dal 30 marzo 2003, quando la Triestina espugnò Catania (2-1). In azzurro, l’unico ko interno sotto la sua gestione riguarda il match di Coppa Italia con la Roma (0-3) del 2005.

CALO REJA. In serie B, nelle stagioni in cui ha iniziato il campionato, nelle ultime quattordici gare ha ottenuto una media punti compresa fra gli 0.7 di Verona agli 1.5 di Brescia e Vicenza. Per centrare il secondo posto, il Napoli deve rendere di più.

MALEDIZIONE GENOA. In dieci sfide ufficiali, soltanto una volta Reja è riuscito a battere il Genoa, la più accreditata delle inseguitrici che aspetta il Napoli a “Marassi” all’ultima giornata. Per il resto, cinque pareggi e quattro sconfitte, con tredici gol fatti e venti subiti dalle sue squadre.

REJA B-STORY: PADRONE IN CASA, TIMIDO FUORI*

LECCE. Nella stagione '94-'95, Reja subentra a novembre alla guida di un Lecce allo sbando. La sua avventura durerà nove partite: toglierà il disturbo dopo cinque sconfitte (le ultime tre esterne consecutive), due pareggi e due vittorie, entrambe ottenute fra le mura amiche.

BRESCIA. L'anno dopo prende il volante del Brescia, quintultimo, a marzo. Il bilancio è di cinque vittorie (una sola in trasferta, all'ultima giornata), quattro pareggi e cinque sconfitte, bottino che consente alle rondinelle di conquistare la salvezza sempre da sedicesimi. Reja si guadagna la conferma, e guida il Brescia verso la A: diciotto vittorie (di cui undici in casa), dodici pareggi ed otto sconfitte (sette lontano da casa). Nelle ultime quattro gare esterne, arrivano due pari e due insuccessi.

TORINO. Nel '97-'98, il tecnico inizia la stagione da disoccupato ma alla settima giornata prende per mano il Torino, ed una rimonta straordinaria lo porta a scalare posizione su posizione fino ad arrivare, a maggio, al quarto posto. Al volante di una Ferrari, Reja sbanda in una facile curva di montagna dopo nove risultati utili consecutivi. Perde a Castel di Sangro, contro una squadra virtualmente retrocessa, in una giornata che nella dinamica ricorda quella di Crotone: 2-1 per i locali ed espulsione per il tecnico goriziano, il cui Toro pagherà caro anche il pari interno contro un Chievo già salvo (a tre giornate dalla fine) prima di cedere i tre punti al Perugia nello scontro diretto in scena la domenica successiva. I granata, che con Reja avevano conquistato quindici vittorie, dieci pari e sette sconfitte (cinque fuori), perderanno la serie A in uno spareggio con gli umbri deciso dai calci di rigore.

VICENZA. Reja torna in B nel '99-'00 dopo la retrocessione di Vicenza, squadra che riporta nella massima serie con venti vittorie, sette pareggi ed undici sconfitte. Se in casa i veneti sono un rullo compressore, fuori soffrono: perdono dieci partite conquistando un solo punto nelle ultime sette trasferte. Un altro anno (ed un'altra retrocessione) in massima serie prima di tornare in cadetteria per una stagione sfortunata.

GENOA. Nel gennaio del 2002, Reja assume la guida del Genoa, che lascerà senza mai vincere dopo otto partite (quattro pari e quattro sconfitte, di cui tre esterne) confermando lo scarso feeling con i grifoni.

CATANIA. Dodici mesi dopo, nel febbraio 2003, l'allenatore friulano passa alla corte dei Gaucci subentrando a Catania. E' un altro intermezzo amaro: in Sicilia arrivano due vittorie (entrambe al vecchio "Cibali"), tre pareggi e quattro sconfitte (tre in trasferta).

CAGLIARI. Reja si riscatterà a novembre dello stesso anno quando lo chiama il Cagliari. Diciassette vittorie (sei esterne), nove pari e quattro ko (tutti lontano da casa). Una stagione culminata con la terza promozione in A del tecnico, dopo un solo mese di sofferenza (marzo: cinque pari consecutivi e la sconfitta di Napoli) e nessun capitombolo interno.

NAPOLI. Come già capitato a Brescia, nonostante la vittoria del campionato non viene confermato. A gennaio 2005 ecco la chiamata del Napoli. Un anno e mezzo di C1 prima della B. Il resto è storia d’oggi…

* statistiche esaminate dalla stagione dei tre punti a vittoria

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