TANTI I PRECEDENTI AL DALL’ ARA TRA FELSINEI E NAPOLETANI

ANNI 30 Terribili gli anni ’30 per Sallustro e c. : undici incontri e undici sconfitte ! Certo, quello dell’ epoca era il “ Bologna che tremare il mondo fa “, vincitore di quattro campionato fra il 1928 ed il 1939, però, anche il Napoli di Mr. Garbutto non era assolutamente da disprezzare ; anzi…Eppure, basta osservare i risultati in fila per rendersi conto dell’ assoluta idiosincrasia degli azzurri nei confronti del ( oggi Dall’ Ara ) vecchio Comunale di Bologna. Si passa dal 5 –1 del primo confronto del 1928 –’29 al 4 –0 del 21 – 5 – 1939, passando attraverso due 3 –0, due 3 –1 e due 2 –0. Fra i marcatori di quegli incontri troviamo nomi storici del calcio italiano e bolognese di ogni epoca, come Angiolino Schiavio ( autore del gol vincente contro la Cecoslovacchia nella finale di Coppa del mondo 1934 ), Reguzzoni ( ala sinistra detta “ Teresina “ per le forme abbondanti, e Ettore Puricelli, italo – uruguaiano soprannominato “ Testina d’ oro “, per la sua abilità nel gioco aereo. Per il Napoli da ricordare una rete di Attila Sallustro nel 5 –1 del 1 novembre 1928, primo ( come già detto ) confronto assoluto fra rossoblu e azzurri di sempre.

GLI ANNI ‘40 Finalmente, l’ ultimo giorno dell’ anno 1939, il Napoli riesce a non uscire battuto dalla patria del tortellino. 1 –1 il punteggio finale, con rete azzurra realizzata da Giovanni Venditto, napoletano di S. Giovanni a Teduccio, con ben nove anni di milizia in maglia azzurra, con il corredo di 27 gol. L’ anno dopo e la solita…solfa ( 3 –0, ancora Puricelli e Reguzzoni ), ma, come per incanto, il 31 –5-1942 gli azzurri riescono a vincere ! 2 –1 con gol di Verrina e Barrera. Dopo l’ evento bellico, Bologna e Napoli si incontreranno soltanto altre due volte sino al 1950; ancora 3 –0 per il Bologna ( è una dannazione ! ) nel 1946 – ’47, con reti di Gino Cappello (un Corso ante-litteram ), e di Amedeo Biavati, famoso inventore del “ doppio passo “, rispolverato dal brasiliano Mancini della Roma nel corso della recente trasferta europea dei giallorossi in quel di Lione. Da dimenticare invece la vittoria azzurra con gol dell’ albanese Kriezu il 6 giugno 1948 ; a causa di un tentativo di corruzione perpetrato dai dirigenti napoletani, il Napoli ( già retrocesso sul campo ), venne spedito all’ ultimo posto nella classifica finale dell’ infausta stagione 1947 –‘48

GLI ANNI ‘50 Nonostante tre sconfitte , denso di soddisfazioni è il decennio azzurro nella città felsinea. Il Napoli riesce a vincere per ben tre volte, e sempre con punteggi eclatanti, come il 4 –1 del 16 –9 – 1951, ed il 3 –1 del 7 –12 –1952 e del 3 ottobre 1954. Nella prima occasione da ricordare la quarta rete messa a segno da Amedeo Amadei, ex di Roma e Inter, soprannominato ( a causa dell’ attività del padre ) il “ Fornaretto di Frascati “. Nel 1952 andarono a segno tutti gli avanti partenopei, alias Pesaola, Jeppson e Amedei, mentre nel 1954 gran protagonista fu l’ ala monzese di origine Alessandro Vitali, autore di una doppietta in un solo minuto di gioco, fra il 33° e il 34° del primo tempo. Anche il Bologna s’ impose per tre volte, la più netta delle quali nella stagione 1955 –’56 ( 3 –1 ), con doppietta di Gino Pivatelli, capocannoniere di quel campionato con 29 centri, che in seguito vestirà la maglia azzurra nella sfortunata stagione 1960 –’61 conclusasi con la retrocessione. Corredano il tutto uno 0 –0 nel 1954 e due 1 –1 nel 1958 e nel 1959, con reti di Humbertho Maschio ( uno dei tre angeli dalla faccia sporca ) e di Manuel Del Vecchio, estroso ma incostante brasiliano acquistato da Achille Lauro dal Verona

GLI ANNI ’60 Sono gli anni del Bologna di Fulvio Bernardini, quello che giocava “ come in paradiso “, secondo   una felice definizione dello stesso “ Fuffo”, il primo “ Dottore” del calcio italiano, vista la sua laurea in Economia e Commercio. I rossoblu conquisteranno il loro 7° ed ultimo scudetto al termine del romanzesco campionato 1963 –’64, conclusasi in un mare di polemiche con uno spareggio ( l’ unico del calcio italiano ) vinto per 2 –0 sull’ Inter del “ Mago “ Herrera, fresca campione d’ Europa. In quella stagione il Napoli militava in serie B, come anche nella stagione successiva ( 1964 –’65 ) terminata con una brillante promozione. Fu quella l’ estate dell’ arrivo di Altafini e Sivori, e fu proprio Josè a marcare il punto decisivo il 26 –9 –1965 nel primo tempo in quel di Bologna, dando il là ad una prestigiosa ed inattesa vittoria. Il resto lo fece il portiere Claudio Bandoni che parò un rigore a Tumburus. Quello scudetto lo vinse l’ Inter a quota 50, il Bologna ed il Napoli si classificarono rispettivamente 2° e 3° ( 46 e 45 punti ). Anche gli azzurri erano quindi nel “ Gotha “ del calcio italiano. Curiosamente anche l’ anno dopo Bologna e Napoli si piazzarono ad un sol punto di distanza, ma al 3° e al 4° posto, con la Juventus campione ai danni dell’ Inter. Stavolta però s’ impose il Bologna con una rete di “ Testina d’ oro “ Pascutti ( 12 –12- 1966 ). Nel 1967 –’68 Napoli 2° e Bologna 6°, con successo azzurro per 2 –1 il 26 novembre 1967 ( Altafini, Pascutti e Pogliana ). Identico punteggio, ma a favore dei padroni di casa si verificò il 10 novembre 1968, con gol azzurro del danese Nielsen, il grande “ ex “, centravanti sculettato nel 1964. Facendo un passo indietro, nei “ favolosi “ anni ’60, troviamo altre due successi felsinei ( 4 –1 nel 1960 e 4 –2 nel 1963 ), ma anche una vittoria del Napoli ( 2 –0, 16 ottobre 1960 ) con gol di Tacchi e Gratton, in una stagione purtroppo finita con un’ amarissima retrocessione fra i cadetti ( 1960 –’61 ) 

GLI ANNI ’70 Nell’estate del 1975 ci fu un trasferimento che mise a soqquadro ( e non solo ) l’ intero mondo del calcio italiano : quello di Beppe Savoldi dal Bologna al Napoli, previo conguaglio di 1.400.000.000 più le cessioni di Clerici e Rampanti. Mai era stata raggiunta una cifra così alta nel cosiddetto “ calciomercato “, naturalmente ciò una serie di disquisizioni a livello social – politico di cui più si parlò all’ ombra della calura estiva. Amaro fu però il ritorno di “ Beppe – gol “ nell’ amata Bologna ; i felsinei s’ imposero per 2 –0 il 25 aprile 1976 con reti di Clerici e Chiodi, ma il 16 – 1 – 1977 proprio Savoldi realizzò il gol decisivo per l’ uno a zero finale, regalando il successo ad un altro grande ex di Bologna e Napoli : Bruno Pesaola, che sino all’ anno prima sedeva sulla panchina rossoblu, facendovi però ritorno nel 1977 –’78 a stagione in corso. Un Bologna assetato di punti per evitare la retrocesione non riuscì però a scardinare il bunker azzurro il 30 aprile 1978 ( 0 –0 ), salvandosi comunque alla fine all’ ultimo respiro. Proprio il suo amato Napoli ratificherà…l’ esonero al “ petisso “  il 17 dicembre dello stesso anno ( 1 –1 ). Al gol di Bordon  realizzato con un diabolico pallonetto da trenta metri, replicherà con un gran colpo di testa ( pezzo forte del suo repertorio ) Savoldi. Il Bologna scamperà ancora una volta alla B, nel 1979 vi fa ritorno anche Savoldi, il decennio si conclude con un deludente 0 –0 il 30 dicembre per l’ appunto registratosi nel 1979. Il meraviglioso Napoli di Vinicio, 2° a due punti dalla Juventus nel 1975 a fine campionato incasellò appena tre sconfitte su trenta. Oltre alle due con la “ Vecchia Signora “, decisive ai fini della volata finale, ne  perse un’ altra proprio in quel di Bologna, giustiziere il Savoldi rossoblu su rigore ad un quarto d’ora dal termine. Nella prima metà degli anni ’70 da segnalare due emozionanti  2 –2 avvenuti il 16 gennaio 1972 ed il 5 maggio 1974, sempre con Savoldi in veste di goleador dalla parte bolognese. Fra i marcatori, oltre a Perani, Clerici ed Improta, nel tabellino dei marcatori vi figura anche Bob Vieri, il funambolico ed estroso padre di Christian.

DAL 198O AD OGGI Dagli anni ’80 ad oggi Bologna e Napoli a turno fanno la spola fra A, B e, purtroppo ( anche se di sfuggita ) anche la serie C, di conseguenza si diradano anche le sfide fra azzurri e rossoblu. Il Bologna retrocede per la prima volta in B nel 1982, facendo ritorno nella massima solo nel 1988 e per l’ appena durata di anni tre. Il terribile pomeriggio del 23 novembre 1980 ( la Domenica del terremoto ) ad una bella rete in contropiede realizzata da Claudio Pellegrini, replicò il compianto Giuliano Fiorini per la verità, in evidente fuorigioco. Vivace 2 –2 invece il 29 novembre 1981, con reti azzurre di Damiani e del mitico Bruscolotti, che fissò il punteggio finale con un bel colpo di testa. Passano sette anni, il Bologna è ora allenato dal profeta del “ calcio – champagne “ Gigi Maifredi, il Napoli è quello più forte di sempre, quello di Maradona e Careca. Il 7 maggio 1989 finisce 1 –1 ( Careca per il Napoli ), ma l’ anno dopo ( 22 aprile 1990 ) Bologna – Napoli entra per sempre nel cuore di tutti i tifosi azzurri. Si gioca ad un turno dalla fine della stagione, il Napoli lotta pari a pari con il Milan di Sacchi per rivincere il titolo. A parte la pioggia abbondante, tutto andò a meraviglia in quel giorno di mezza primavera. Careca e Maradona vanno che è una bellezza, gli altri non sono da meno, dopo un quarto d’ ora il Napoli vince già per 3 –0, finirà 4 –2 con reti di Careca, Maradona, Francini ed Alemao, alla fine arrivò la notizia del Milan caduto a Verona in un tripudio di bandiere e stendardi azzurri… Era ormai fatta per lo scudetto- bis vinto matematicamente sette giorni dopo contro la Lazio, Anche la pioggia quel giorno assunse un carattere radioso e arcobalenico… Il Bologna pur retrocesso senz’ appello, nel 1990 –’91 si toglie lo sfizio di battere gli azzurri dopo sedici anni, grazie ad una rete marcata nel finale da Egidio Notaristefano, grande promessa mai completamente esplosa del panorama calcistico nazionale di quegli anni. I rossoblu si impongono anche nella stagione del loro ritorno ( 1996 –’97, 2 –1 ), stravincendo con addirittura un poker firmato da Roberto Baggio la stagione seguente, quella della retrocessione stavolta del Napoli. Cinque ad uno e tutti a casa. Anche l’ ultimo Bologna – Napoli risultò indigesto ai vessilli partenopei. Non bastò un gol di “ ‘O animal “ Edmundo  di fronte alle prodezze del nuovo “ Beppe – gol “ caro ai supporters bolognesi, Giuseppe Signori da Alzano ( BG ) che siglò la doppietta decisiva.

BILANCIO  Benché nettamente migliorato dagli anni ’50 in poi, fortemente sfavorevole al tirar delle somme risulta essere il bilancio azzurro in terra di Emilia. Dieci sono le vittorie del Napoli a fronte di ben 28 successi dei padroni di casa. Appena dodici i pareggi complessivi. Ora, sarebbe quanto mai importante per cercare di riagguantare il secondo posto, invertire la tendenza per la “ Reja band “, magari come quel piovoso magico pomeriggio del 22 aprile 1990…

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