TORNA DIEGO, C’E’ POSTO (QUASI) PER TUTTI!

Il ritorno di Diego Armando Maradona a Napoli è stata l’occasione migliore per celebrare l’evento con un bel po’ di casino. Diego è uomo e personaggio fuori dagli schemi, ma chi ha organizzato l’evento ha dimostrato di essere semplicemente fuori…di testa. Si era detto che il "Ferrara day" (durato in realtà fino alle 10 del mattino, quando a Capodichino è sbarcato Maradona) sarebbe stata una bella festa. C’è qualcuno, però, che la festa l’ha subita dagli organizzatori. Diego? Ciruzzo? No, no. Si tratta di chi la festa avrebbe dovuto raccontarla. Alcuni non l’hanno neanche potuta raccontare: per loro le porte del San Paolo erano chiuse, vista la "scarsa disponibilità di posti": così alcuni operatori dell’informazione si sono sentiti dire chiamando all’Azzurro Service per la conferma dell’accredito. Forse all’Azzurro Service non sanno che nel 2005 il diritto di cronaca andrebbe salvaguardato, e che gli accrediti non si vendono. In realtà la spiegazione era un’altra: in tribuna stampa non c’era posto per i giornalisti ma ampio spazio per gente con la sciarpa al collo, magari amici, parenti e figli degli organizzatori. Il tutto, magari, con la complicità di una manus non tanto "longa" di qualche vecchio dirigente del Calcio Napoli, riemerso dall’oblio generale perché giustamente trombato dalla nuova società insieme a qualche altro avanzo di "balera" tornato alla ribalta solo per qualche ora. Per non parlare delle persone che in campo giostravano attorno a Diego: tutti giornalisti? Sì se c’era un raduno mondiale, no in caso contrario. Si dirà che almeno all’elite ammessa al sacro tempio chiamato tribuna stampa (una volta era proprio così, nel senso che se non si scriveva per un quotidiano "prestigiosoinbaseanonsisaqualeprincipio" si era ghettizzati…) sia stato riservato un trattamento di favore. Macché! Sembrava proprio che per la GEA, la società che ha organizzato l’evento, il motto della serata era: "Solo il meglio per non garantire la vostra incolumità". E infatti, qualche giornalista è finito al pronto soccorso solo perché cercava di fare il proprio dovere, senza aver fatto i conti ai "gorilla" della GEA i quali avevano il compito di non far stropicciare l’abito da sera ai vari Cannavaro, Del Piero, Ibrahimovic e Trezeguet. Complimenti.

Ma a proposito di "piripiglia", che in tribuna stampa non sono certo mancati: ricordate la Sambenedettese? Beh, sembra che i sambini abbiamo trovato un serio motivo per piangere, dopo le tante lacrime versate nella "sceneggiata napoletana" interpretata con una recita a soggetto da oscar. La società marchigiana è stata infatti deferita alla Commissione Disciplinare per una brutta storia di illecito amministrativo. Pare che la procura ne abbia chiesto la retrocessione in C2. Diverse le reazioni in casa Samb: il presidente Mastellarini ha dovuto restituire al medico la benda che gli proteggeva la spalla a Napoli, il tecnico Ballardini dopo dodici mesi si è tolto gli occhiali da sole per asciugarsi una lacrima e dire addio, il team manager Scaringella è venuto a Napoli per cercare Marino e tentare di aggredirlo (giusto per sfogarsi) e il consulente Remo Croci si è dimesso per la quinta volta nelle ultime due settimane.

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