ULTIMI GIORNI DI CARTA BOLLATA

E’ in programma per mercoledì alle ore 13.00 presso l’Hilton Airport di Fiumicino un altro Consiglio Federale della Figc. Tra i punti all’ordine del giorno le nomine della Corte Federale e degli organi di Giustizia Sportiva, modifiche regolamentari e l’emanazione dei principi per gli organici dei campionati professionistici della stagione sportiva 2006-2007. Il vero punto forte del programma diffuso è in realtà l’ultimo. La dicitura "varie ed eventuali" nasconde un prologo del Consiglio Federale del 16 agosto, che ha lasciato in sospeso parecchie questioni, prime fra tutte quelle relative ai casi Bologna e Napoli. Le due società non hanno rinunciato ad una pesante controffensiva che ha come obiettivo comune il ripescaggio: i felsinei chiedono la A, i partenopei la B. La Reggina nel mirino del Bologna, Ascoli, Pescara e Vicenza gli avversari politici del Napoli. La settimana si è aperta con una serie di azioni importanti. Il Coni, ricevuto l’esposto del Napoli contro le tre società accusate, ha richiesto un dossier alla Figc, che su Pescara e Vicenza dovrà informare, entro venerdì, anche il Consiglio di Stato. A Palazzo Spada la Camera di consiglio è in programma martedì 30, giorno nel quale i giudici amministrativi dovranno stabilire se le autocertificazioni presentate dai club sotto esame sono passabili di denuncia. Nel frattempo, il Coni valuta i casi Reggina e Ascoli. E’ nei poteri del supremo organo dello sport italiano (articolo 4 delibera 912) sostituirsi operativamente alla Figc, come capitò due estati fa per il caso-Catania: Petrucci ordinò a Carraro l’iscrizione degli etnei alla serie B. La Reggina si sarebbe iscritta con una fideiussione rilasciata da soggetto non avente i requisiti, e avrebbe coperto soltanto parzialmente la propria esposizione debitoria il giorno 12 agosto, nelle stesse ore in cui la Covisoc rivedeva la posizione del club calabrese su precisa richiesta del presidente Carraro. E l’organo di vigilanza, nella relazione consegnata al Consiglio Federale, avrebbe sottolineato come la posizione del club sia stata positivamente valutata in seguito a fatti intervenuti dopo il 30 giugno, demandando la decisione sui medesimi al conclave riunitosi il 16 agosto in Via Allegri. Ma il Consiglio Federale non ha valutato ciò che la Covisoc sosteneva, suscitando le ire del presidente del Bologna (e Consigliere federale) Giuseppe Gazzoni, che nella riunione del 24 chiederà una votazione sul caso-Reggina, pronto ad intraprendere una causa civile contro tutti i consiglieri, ai quali chiederebbe un sostanzioso risarcimento danni. Si accoderebbe anche De Laurentiis, che in attesa del giudizio del Consiglio di Stato su Pescara e Vicenza (ma la posizione più delicata è quella degli abruzzesi) ha firmato una richiesta di autotutela attraverso la quale viene chiesta la sospensione delle gare di Napoli (ad Acireale), Vicenza (contro il Catanzaro) e Pescara (contro il Torino, già rinviata su richiesta della neonata società granata). Una richiesta che il Consiglio Federale dovrebbe rigettare, anche se il precedente della Pro Vasto (che lo scorso anno giocò una gara di D, poi invalidata, prima di essere ripescata in C2). Il Coni si interesserà, invece, dei casi Pescara e Ascoli. Entrambe sono accusate di aver effettuato pagamenti di modelli F24 senza timbro, né data né firma dell’impiegato di banca. Particolare la situazione dell’Ascoli, che ha ammesso di aver saldato l’Enpals in data 6 luglio 2005, dopo aver presentato, entro la fine di giugno, un’autocertificazione che dichiarava l’assenza di debiti erariali. E’ ancora la vicenda del Pescara la più ingarbugliata, anche se la società adriatica può contare sul pieno sostegno della Figc, che nel Consiglio Federale del 15 luglio ne ha ratificato l’iscrizione al campionato di C1, ripescando il club in B in data 16 agosto. Lunedì mattina il presidente Dante Paterna, accompagnato dall’avvocato Giuseppe Cichella (suo vice), è stato ricevuto pur senza appuntamento dai responsabili dell’Ufficio Indagini e dai legali della Federcalcio. Paterna è uscito rasserenato dall’incontro avuto in via Allegri. Gli 007 federali hanno chiesto chiarimenti al presidente su alcune incaute dichiarazioni rilasciate ad un’emittente abruzzese, dichiarazioni in cui Paterna faceva cenno ad una "transazione" fra Pescara, Napoli e Federcalcio per trovare una soluzione bonaria entro il 30 agosto, giorno in cui è atteso il verdetto del Consiglio Federale. Paterna ha cercato di spiegare l’equivoco, ed ha chiarito che quelle parole erano frutto di un momento di scoramento dopo l’inattesa decisione del Consiglio di Stato. I legali della Figc hanno ulteriormente rafforzato il ritrovato ottimismo dell’imprenditore teramano, tanto che nel pomeriggio Paterna si lasciava andare ad un "Torno a casa tranquillo, ho ottenuto le risposte che volevo: ora aspettiamo con la massima fiducia il 30 agosto". Gli avvocati hanno ribadito che la serie B del Pescara non è in pericolo, quanto è bastato a Paterna per ritrovare la serenità perduta. E le risposte positive sono anche il mancato avvio di un procedimento disciplinare nei confronti dei due club da parte della Procura Federale nonché la deroga per il tecnico del Pescara, Maurizio Sarri, che gli consentirà di allenare in serie B pur senza patentino. Eppure, i tribunali amministrativi hanno sancito che l’Inail è un ente previdenziale verso il quale ogni club, per essere iscritto al campionato, non deve avere pendenze. Nella autocertificazione (o meglio, "dichiarazione di assenza di debiti scaduti nei confronti dell’Erario, degli enti previdenziali e del Fondo Fine Carriera") firmata il 29 giugno da Paterna (legale rappresentante) e dal professor Paolone (presidente del collegio sindacale) viene dichiarato che "la società, alla data odierna, non ha debiti scaduto al 31 marzo 2005 nei confronti dell’Erario, degli enti prevideniali e del Fondo Fine Carriera" e che "la società, alla data odierna, ha provveduto al versamento delle ritenute fiscali, degli oneri e dei contributi sociali e previdenziali, relativi agli emolumenti dovuti sino al mese di marzo 2005 compreso". In una nota dell’autocertificazione, si precisa quanto riportato dalla circolare 189/A del 15 marzo 2005 sull’ammissione ai campionati professionistici 2005-2006: "In caso di contenzioso per debiti nei confronti dell’Erario, degli enti previdenziali e del Fondo di Fine Carriera, la società deve depositare, entro il termine perentorio del 20 giugno 2005, ore 19:00, la documentazione comprovante la pendenza della lite non temeraria innanzi al competente organo". Da parte sua, il Napoli resta a guardare ed è pronto ad ogni mossa della Federazione. L’avvocato Minervini ha ribadito che, qualora il Consiglio di Stato ribadisse le ragioni del Napoli, verrà chiesta la nomina di un commissario ad acta che metta il Napoli in B. In alternativa, la società citerebbe la Federcalcio per danni. E a proposito di commissari ad acta, entro venerdì sera il Tribunale di Genova si pronuncerà sul ricorso presentato dal pool di legali del club rossoblu sulla decisione del giudice Alvaro Vigotti che riconosce la giurisdizione del Tar del Lazio quella deputata a decidere sulla sorte del Grifone. Qualora – ma le speranze sono minime – il ricorso venisse accolto, i giudici nominerebbero un commissario ad acta che sabato mattina si recherebbe negli uffici della Lega Calcio per riportare i rossoblu in serie A. Un caso che costringerebbe la Federcalcio ad ordinare l’immediato blocco dei campionati, con buona pace di chi auspicava un’estate meno calda di quelle precedenti. I ricorsi, infatti, non sono ancora finiti. La Camera di Conciliazione del Coni ha esaminato martedì mattina il ricorso del Giugliano, che chiede il ripescaggio in C1 ai danni della Juve Stabia o, eventualmente, l’iscrizione alla stessa categoria in sovrannumero. La società stabiese avrebbe infatti presentato domanda di ripescaggio su carta non intestata: il Giugliano ha presentato ricorso come "prima delle non ripescate", per appena 0.28 punti in meno del San Marino. Ed il 1 settembre al Tar del Lazio si discute del ricorso di Prato e Lodigiani che chiedono la disapplicazione della norma che, in serie C, vieta il ripescaggio a chi ne ha già usufruito negli ultimi cinque anni. Il Coni se ne era lavato le mani, e in un dispositivo sottolineava che la delibera contestata andava impugnata entro trenta giorni a partire dalla sua pubblicazione (13 giugno). Infine, da segnalare l’azione della Salernitana di Aniello Aliberti, che chiede la riammissione in B per "disparità di trattamento" nei confronti di altri club. La Procura di Roma indaga sul caso, dopo che la Giunta Coni, pur sollecitata, non ha preso in considerazione l’istanza dell’imprenditore vesuviano.

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