Giuntoli va via, crolla il Napoli e ne approfitta la Juventus!
All’ottava annata da direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli ha ricoperto un ruolo decisivo nella vittoria dello Scudetto che il popolo partenopeo attendeva da 33 anni. Un’impresa figlia di intuizioni vincenti (da Kim a Kvaratskhelia passando per Anguissa), programmazione e decisioni coraggiose: le stesse armi che gli avevano permesso di portare il Carpi dalla Serie D alla A. Per un pugno di esami, mai dati ad architettura, possiamo considerare il direttore sportivo il vero architetto di un qualcosa di storico. Anche se il patron si abbraccia e mette in risalto tutti i suoi meriti, forse l’addio di Giuntoli passato all’acerrima rivale ha avuto un impatto devastante. In 7 mesi è cambiato tanto, forse troppo, e l’immagine di Kvaratskhelia che fallisce la rete del vantaggio dinanzi ad uno straordinario Szczesny conclude anzitempo la stagione degli azzurri. Cristiano Giuntoli in estate sceglie la Juventus, sposa il progetto Allegriano, ed ora padre tempo dimostra quanto sia stato incisivo nella storia del Napoli. Meluso non è lontanamente un leader come lo era il direttore toscano che in poco tempo nella squadra piemontese ha eliminato le “mele marce” e sta portando i bianconeri nelle parti alte della classifica. Un lavoro straordinario, fatto di pochi acquisti, rinnovi come quello di Rabiot e tanto supporto nei giocatori ritornati dal prestito. Diverso dal Napoli che ha fatto crollare uno scheletro perfetto, togliendo i due migliori nel loro ruolo (Spalletti e Kim MinJae) per sostituirli con due non all’altezza delle aspettative. Ciò fa capire quanto il lavoro svolto dal nuovo direttore sportivo, sia una copertura per dimostrare quanto De Laurentiis voglia essere al centro dell’attenzione e prendersi tutti i complimenti. In 7 mesi, Giuntoli passa dal Napoli alla Juventus e diventa artefice di un’altra possibile impresa sportiva, gli azzurri hanno capito fin troppo presto cosa davvero hanno perso.
FORTUNATO CONDINNO
